La diffusione sempre più intensa del commercio online ha necessitato da parte delle aziende e degli sviluppatori di siti web, di creare soluzioni per facilitare il pagamento per via telematica.
Se, da una parte, precedentemente ci trovavamo pressoché sempre ad acquistare beni di consumo nella nostra prossimità e quindi ad effettuare pagamenti in contanti – o, nel più evoluto dei casi – tramite carta di credito, dall’altra la suddetta ipertrofia del commercio online ci ha posti davanti a una sfida più insidiosa, cioè quella di effettuare pagamenti esclusivamente telematici in modo sicuro e immediato.
Non è un mistero infatti che, soprattutto nelle prime fasi di vita di Internet, la navigazione era soggetta a grossi rischi per la sicurezza dei dati personali – compresi quelli dei nostri conti bancari – anche a causa di siti cosiddetti di phishing che, simulando pagine di pagamento o informative della propria banca, puntavano a farsi rilasciare dall’utente le coordinate dei propri conti per poi provvedere a depredarne il contenuto.
E va detto che l’utente medio, complice una iniziale inesperienza nel saper riconoscere tali truffe, spesso cadeva in questa rete.
Ovviamente è stato tutto interesse del mercato online e delle banche, adottare sistemi che puntavano ad aumentare la sicurezza di navigazione e di pagamento online.
Del resto col passare del tempo e la nascita di alcuni siti di commercio globale come Amazon e Alibaba (per citarne solo due) e il conseguente aumento esponenziale degli acquisti online, il fattore della sicurezza è divenuto una priorità assoluta.
Uno degli strumenti più pratici è diventato il cosiddetto “portafoglio online”, tipologia di conto (sebbene il termine conto non sia esattamente corretto) di cui Paypal è il principale esponente. Si tratta sostanzialmente di un luogo virtuale in cui noi possiamo depositare o ricevere dei fondi e la cui accessibilità è stabilita tramite una mail e una password, il ché rende il luogo praticamente accessibile soltanto a noi – a meno che non siamo noi stessi ad avere la malaugurata disattenzione di consegnare a terze parti le nostre credenziali di accesso.
Questo portafoglio online può essere ricaricato tramite un nostro conto bancario e, ugualmente, dal portafoglio è anche possibile inviare fondi al proprio conto. È inoltre possibile effettuare pagamenti per acquisti online sulle principali piattaforme commerciali e potenzialmente anche ricevere pagamenti per eventuali prestazioni lavorative che abbiamo operato.
Altro strumento di sicurezza, questa volta legato direttamente alla carta di credito, è la possibilità di ricevere, al momento del pagamento online, un messaggio sul proprio telefono con indicata una speciale password da inserire all’interno della pagina di checkout, così da poter completare la transazione solo ed esclusivamente se siamo noi in persona ad ordinarla.
In tempi più recenti alcune piattaforme online hanno iniziato ad accettare pagamenti anche tramite una moneta particolare: il Bitcoin. Si tratta di una moneta virtuale, per la precisione una criptovaluta, che – soggetta alle normali regole di mercato di domanda e offerta in relazione a una quantità finita di unità – ha quindi grandi fluttuazioni di valore, ed è arrivata in tempi recenti ad avere un valore anche molto ingente per ogni singolo Bitcoin.
Queste “monete” vengono pure conservate e commercializzate attraverso l’utilizzo di portafogli online ad elevati standard di sicurezza, che tengono quindi al sicuro e ben differenziati i nostri conti bancari.
Altro strumento interessante – soprattutto per aziende e liberi professionisti – sono le prepagate, e in particolare le carte prepagate per pagare il carburante. In genere si tratta di tipi di carta di credito per le quali possiamo impostare a nostro piacimento il limite di fondi caricabili, così come anche i limiti di spesa generali e per singola transazione, rendendole quindi uno schermo tra le piattaforme di pagamento online e il nostro conto bancario.