Il mese di marzo 2020 ha segnato in maniera molto profonda le dinamiche di interazione sociale. Il sopraggiungere del Covid-19 e dei suoi effetti a livello sanitario, economico, psicologico e dell’agire quotidiano hanno fortemente influito sull’andamento generale dei diversi settori.
Le abitudini nel tempo consolidate sono state forzatamente messe in discussione, le sicurezze raggiunte, in molti casi, hanno subìto un grande scossone, per non parlare dei risvolti a livello economico.
In un quadro di grande confusione e incertezza, un ruolo importante è svolto anche delle compagnie assicurative, in prima linea per venire incontro a esigenze di protezione personale e aziendale, a tutela del cittadino ma anche del lavoratore.
Ne abbiamo discusso con il dottor Paolo Sanfilippo, Agente Generale per Generali Avellino Italia, Promotore Finanziario Banca Generali, anche per capire come l’agenzia si sia adattata alla situazione di emergenza improvvisamente sopraggiunta.
Come vi siete mossi con il sopraggiungere del Covid-19 e del conseguente lockdown di marzo?
<<Abbiamo fatto mente locale, ovvero capire come dare lo stesso livello di servizio ai clienti evitando la presenza fisica e in tutta sicurezza – ci spiega Sanfilippo. Ciò ha accelerato un processo che aveva preso avvio. Avevamo infatti già sperimentato strumenti di interazione a distanza, quelli di call conference e di video call. Quindi abbiamo semplicemente velocizzato l’utilizzo di uno strumento a disposizione ma usato solo saltuariamente. La crisi ci ha imposto di velocizzare i processi. Abbiamo cercato di prendere il lato positivo della situazione, il Covid-19 in questa direzione ha dato una spinta fortissima>>.
Cosa è cambiato in sostanza per voi?
<<Noi ora abbiamo la possibilità concreta di interagire con il cliente ovunque si trovi. Le distanze ormai non contano più. Oltre alla parte audiovisiva, possiamo condividere documenti e non solo. In tutta la fase operativa siamo in grado di procedere telematicamente. Oggi possiamo offrire ovunque lo stesso tipo di consulenza ed anche stipulare polizze molto onerose e importanti>>.
E cosa è cambiato per il cliente?
<<C’è il discorso di creare la mentalità giusta a questo approccio. Ci sono ancora persone legate alla stretta di mano, alle azioni in presenza. E c’è dunque una categoria che soffre molto la mancanza di contatto umano, come pure al lato opposto una categoria che si adatta bene. Il cliente è stato portato forzatamente a utilizzare strumenti nuovi o in maniera innovativa, ma che facilitano comunque la vita e un giorno avrà la doppia possibilità di azione>>.
Quali pensa siano i vantaggi di questa nuova modalità di interazione sociale?
<<In questo periodo abbiamo cercato di esaltare i vantaggi della consulenza a distanza, compensando la mancanza di possibilità del contatto diretto. Questo ci porta ad apprezzare le opportunità del corretto utilizzo dello strumento digitale. Oggi riusciamo a triplicare gli incontri settimanali, venendo meno i tempi morti di spostamenti o altro. La scomodità è più che altro di tipo psicologico, mentre i vantaggi concreti sono la velocità di interazione, l’assenza di costi di spostamenti e organizzativi, la facilità degli orari, un maggior numero di appuntamenti realizzati>>.
Con orgoglio in questi mesi avete potuto sempre affermare “Non ci siamo mai fermati”. Nonostante tutto.
<<Sì, è così. “Non ci siamo mai fermati”: effettivamente abbiamo sempre e comunque continuato a essere operativi. E’ chiaro che il business ha subìto un momento iniziale di défaillance, fisiologico al momento della chiusura improvvisa. Ma ci siamo subito mossi per mettere a punto un meccanismo nuovo, investendo molto sulle nuove tecnologie. E il risultato si è poi visto sui fatturati. Abbiamo infatti chiuso la cassa integrazione anche prima del tempo preventivato. Intanto abbiamo continuato a fare eventi via web che prima facevamo fisicamente, triplicandone il numero grazie a un’organizzazione più snella, e raggiungendo i sold out. Ci siamo reinventati le attività con gli strumenti tecnologici e allo stesso tempo l’abbiamo migliorata. Non abbiamo vissuto i nuovi strumenti come un ripiego ma come una opportunità. Abbiamo anche cercato di ricreare quell’attenzione conviviale nonostante tutto, magari attraverso l’invio di un cadeau ai partecipanti, non potendo più condividere un buffet in piena condivisione e socialità>>.
Quali sono i prodotti più richiesti in questo delicato momento storico, economico e sociale?
<<Per quanto riguarda i prodotti, è aumentata la propensione generale al risparmio. Un fatto ovviamente fisiologico in una situazione come questa che viviamo. C’è perciò la necessità di una consulenza qualificata, essendo i tassi di interesse statali quasi a zero. Sono aumentate intanto le esigenze legate al Covid, per non essere subordinati al sistema sanitario nazionale, attraverso strutture private a libera scelta. E’ aumentato allo stesso tempo il bisogno di polizze Covid a tutela del lavoratore da parte delle aziende. Posso affermare che molti imprenditori locali hanno fatto la loro parte, manifestando una grande sensibilità alla questione e assicurando i dipendenti attraverso un rimborso di diaria per ogni giorno di ricovero e di convalescenza se venuti a contatto con questo virus>>.
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Un pensiero particolare dovrebbe poi essere rivolto alla categoria dei giovani, spesso vittime di un sistema poco benevolo nei loro confronti. E allo stesso tempo coloro che, almeno a livello anagrafico, hanno più vita da vivere e un futuro da costruire o da proteggere.
<<Per i giovani, ciò che mi preme far passare è il concetto legato al fattore tempo, assolutamente da capitalizzare. È necessario creare una strategia per realizzare al meglio il futuro, in termini di accantonamento e di protezione. Non si può procedere aspettando l’andamento degli eventi. I giovani hanno il tempo a condizione che lo usino. E’ necessario lavorare seriamente sugli obiettivi>>.
Obiettivi e futuro: cosa fare?
<<Noi tutti abbiamo degli obiettivi nella vita a seconda della condizione e delle aspettative. Il problema principale di oggi è che gli obiettivi importanti sono di medio-lungo termine, mentre tutte le risorse vengono cannibalizzate. Le esigenze di breve termine bruciano le risorse. E’ per questo che è indispensabile realizzare la strategia migliore per fortificare gli obiettivi di medio-lungo termine. Intanto le stime sulla longevità di allungano, più futuro per tutti. Ci avviamo a un’epoca di longevità, ma la longevità è bella e godibile solo se ci sono le risorse necessarie per vivere come si desidera. Non a caso il nostro claim “Partner di vita” sottolinea il fatto che ci affianchiamo alle persone non solo come coach finanziari ma anche come consiglieri per vivere in buona salute. Dobbiamo vivere, non sopravvivere>>.