A 73 anni, trascorre ancora cinque ore al giorno in palestra a indicare movimenti, posizioni e gesti atletici ai suoi piccoli allievi.
Una routine che va avanti da oltre cinquanta anni, gli ultimi 46 dei quali in una palestra, quella di via Benedetto Croce ad Avellino, che è diventata la casa per eccellenza dei pallavolisti in città.
Lui, Pasquale Gengaro, è una di quelle persone che non sembra patire il trascorrere del tempo.
Un uomo di sport a tutto tondo e d’altri tempi che, proprio come altri protagonisti della sua generazione, da Tonino Maffei a Franco Capolupo, ha sempre vissuto il rapporto con le discipline sportive come una missione.
Gengaro, quando inizia il suo amore per lo sport?
“Ho iniziato la mia carriera agli inizi degli anni ’60. Non con la pallavolo ma con il basket. Come tanti ragazzi di quegli anni, mi avvicinai alla Scandone. La pallavolo è venuta subito dopo. Prima come giocatore poi, subito dopo aver frequentato l’Isef a Roma, una scuola che formava nel vero senso della parola, iniziai la carriera di allenatore, guidando la squadra dei Vigili del Fuoco di Avellino, con la quale raggiungemmo la serie B e ci giocammo gli spareggi per la promozione in serie A”.
Serie A che comunque ha vissuto qualche anno più tardi.
“Quando il Ministero eliminò il settore sportivo, Pippo Zagari ci aiutò a non disperdere quell’esperienza. Nacque lo Zagari Sporting, cui fece seguito l’Hirpus di Silvio Spica. Fu a metà degli anni ’80, con l’Irpinia Motori di Franco Rega che raggiungemmo la serie A”.
Da docente di educazione fisica, la formazione è sempre stata per lei un pallino. L’Olimpica, la sua creatura, è un po’ il vivaio per eccellenza della pallavolo, non solo ad Avellino ma in Campania.
“Attualmente l’Olimpica è la più longeva società di pallavolo di Avellino. Esiste dal 1972 e da allora ha formato tantissimi atleti, molti dei quali hanno anche giocato in serie A, da Amedeo Ianuale a Mario Petruzzo, giusto per citarne alcuni. Ancora oggi l’Olimpica è considerata una delle migliori scuole di pallavolo della Campania. Quest’anno abbiamo fornito numerosi ragazzini al settore giovanile dell’Aversa, in A2”.
A proposito di ragazzini, i suoi giovani dell’Olimpica hanno appena raggiunto un importante traguardo, riportando una sqaudra cittadina in serie C.
“E’ stata una stagione esaltante. Diciassette vittorie su 18 gare disputate, un ruolino di marcia invidiabile. Un risultato importante per la città di Avellino, che ritrova la serie C grazie a dei giovanissimi atleti”.
Gengaro, dalla sua esperienza, come è cambiata negli anni la pallavolo?
“C’è un abisso tra la pallavolo che si gioca oggi e quella di trenta anni fa. Oggi c’è maggiore fisicità e la tecnica passa quasi in secondo piano. Prima, invece, era fondamentale. D’altronde il gioco non veniva spezzettato come accade oggi per cui il tasso di difficoltà era molto più alto”.
Lei, intanto, continua a dedicarsi molto alla tecnica, ai fondamentali, alle basi. Proprio come faceva quando insegnava all’Itis e al Geometra di Avellino.
“Non mi parli della scuola odierna! Forse risulterò impopolare per qualcuno, ma nelle scuole oggi non si fa più sport. Sono assenti e non rappresentano più un vivaio per le società sportive. Le scuole, fatta salva qualche rara eccezione come il liceo sportivo dove c’è il mio allievo Ianuale, non avvicina più allo sport”.
In passato invece cosa accadeva?
“Un tempo, in tutte le scuole di Avellino c’erano dei veri e propri gruppi sportivi, che ottenevano risultati eccellenti a livello nazionale. Penso a ciò che faceva, ad esempio, il professore Adamo alla “Cocchia”, il professore Pizza all’Itis o il compianto Gino Galasso al liceo scientifico “Mancini”.
- Nella foto Copertina di Mauro Zollo / pagina Facebook ASD Nuova G.S. Olimpica Avellino – Pasquale Gengaro con i ragazzi della ASD Nuova GS Olimpica Avellino
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