Un corpo ben nutrito, allenato, curato e che vive in un ambiente salubre è molto più resistente. Molte infezioni sono dovute a tanti piccoli errori che vengono commessi quotidianamente.
Per i genitori, specie dei bambini più piccoli, di quelli che per la prima volta si approcciano al mondo della scuola, sono giorni di tensione e preoccupazioni.
Come reagirà al distacco? Come si relazionerà ai compagni?
Ma, soprattutto: resisterà alle infezioni pronte a colpire in quel “covo di germi”?
L‘avvio della scuola coincide, per tutti i genitori, con la prima, vera conoscenza del sistema immunitario dei propri figli.
Tutti pronti a prendere le contromisure. L’infezione non passerà!
Ma siamo sicuri di adottare sempre gli accorgimenti giusti per salvaguardare la salute dei bambini? Sono sempre esogeni i fattori che provocano influenze, allergie e i cosiddetti malanni di stagione?
E la prevenzione, la facciamo nel modo giusto?
Ne abbiamo discusso con il pediatra avellinese Pietro De Luca.
Per lui (ed i suoi colleghi) inizia proprio in questi giorni il “picco” lavorativo. Che non a caso coincide con l’inizio dell’anno scolastico.
“Con l’ingresso a scuola aumenta la preoccupazione delle infezioni da parte dei genitori. Per loro – osserva il dottore De Luca – i pericoli da scongiurare sono innanzitutto le infezioni alle vie respiratorie, tosse, rinite, lacrimazione, febbre. Che si contrastano rafforzando il sistema immunitario”.
Dottore De Luca, come si rafforza il sistema immunitario nei bambini?
“Innanzitutto occorre comprendere che parlando di sistema, parliamo di qualcosa di complesso, che riguarda più fattori: l’età, l’alimentazione, l’ambiente domestico, quello scolastico.
Il sistema immunitario si rafforza con la prevenzione. Che non è solo quella farmacologica a base di immunomodulatori o immunostimolanti che, statisticamente, rendono meno virulenta ad esempio l’infezione respiratoria.
La prevenzione è anche, ed innanzitutto, una serie di comportamenti da adottare nel quotidiano che aiutano ad innalzare le difese e a ridurre i fattori di rischio”.
Quali sono i comportamenti corretti da adottare?
“Purtroppo raramente si presta attenzione all’alimentazione, che rimane la prima azione preventiva da mettere in campo. Il sistema immunitario è l’esempio di come un organismo debba essere nutrito: frutta, verdura, legumi, proteine devono essere preferiti ad alimenti preconfezionati, penso alle merendine o ad altre pietanze già pronte.
Chi si nutre bene avrà sicuramente un sistema immunitario molto più resistente e starà in generale meglio”.
In che senso?
“Si parla di simbiosi tra sistema immunitario, polmonare, intestinale, cerebrale: non si tratta di sistemi separati tra loro ma che si influenzano.
Un bambino che fa abuso di merendine o di insaccati ha un sistema immunitario meno resistente di un bambino che mangia in maniera sana.
Mi viene da sorridere pensando alle attenzioni che, le mamme in particolare, prestano agli indumenti da far indossare ai figli per evitare che possano prendere colpi d’aria e poi li nutrono in maniera scorretta. Far mangiare bene i bambini è molto più importante”.
Cosa è consigliabile far mangiare ai bambini in età scolare?
“A colazione, vanno bene latte, cereali, fette biscottate, marmellata. A pranzo, perdiamo un po’ di tempo come facevano le nostre mamme e prepariamo un piatto di pasta e piselli, lenticchie, fagioli.
A merenda facciamogli mangiare frutta e verdura se possibile. Pomodori e carote sono fonti naturali di sali minerali e vitamine molto più assimilabili rispetto ai prodotti farmaceutici”.
Altro aspetto che influenza il sistema immunitario è senza dubbio l’igiene. Lavare le mani spesso è un refrain ormai noto, ma come ci si deve comportare rispetto alla pulizia degli ambienti in cui si vive?
“Per pulire casa occorre usare detergenti, non prodotti distruggi-tutto. Oggi, ci sono mamme che pensano sia necessario rendere sterili gli ambienti dove vive un bambino, quasi fossimo in una sala operatoria.
Niente di più sbagliato: si finisce con l’effettuare una selezione di germi che non sono compatibili con gli ambienti domestici. Insomma, igiene adeguata si, ambiente salubre si, ricerca ossessiva e sterilizzazione no.
Altra azione da non sottovalutare: rinnoviamo l’aria negli ambienti domestici, anche per settori, quotidianamente, sia in inverno che in estate”.
Insomma, dobbiamo consentire all’organismo di reagire autonomamente con la creazione di anticorpi?
“Non bisogna impedire al sistema immunitario di venire a contatto con gli antigeni che consentono la formazione di anticorpi: ciò spiega perchè un bambino di 3 anni si ammala più frequentemente di uno di 8: il suo sistema immunitario ha maturato quella resistenza naturale che gli consente di respingere gli attacchi”.
Quali sono gli altri antagonisti del sistema immunitario di un bambino?
“Il fumo passivo è uno dei nemici principali del sistema immunitario. Attenzione: per fumo passivo non bisogna intendere solo quello che rimane nell’aria ed il bambino può respirare.
Il 20% delle sostanze che si assumono fumando, restano addosso al genitore che fuma e si trasferisce al bambino che può inalarlo anche a distanza di giorni. E non basta certo lavarsi le mani. Le probabilità che il figlio di genitori fumatori, in particolare la mamma, vada incontro ad allergie e problemi respiratori sono molto maggiori rispetto ai figli di genitori non fumatori”.
Ammettiamo che in casa si adottino gli accorgimenti da lei segnalati. Il problema è che il bambino trascorre diverse ore a scuola.
“Indubbiamente l’ambiente scolastico incide sul sistema immunitario.
All’interno delle aule sono tanti i fattori di rischio presenti. Bisognerebbe guardare bene alle dimensioni delle aule e al numero di alunni presenti, all’esposizione delle finestre, al numero di radiatori, ma anche ai pavimenti: quelli che presentano le fughe sono molto più dannosi di quelli completamente lisci.
E, poi, i giocattoli. Altra fonte di possibile infezione. Andrebbero lavati quotidianamente, specie quelli tondi, che mantengono maggiormente le impurità. C’è un’altra cosa che non tralascerei”.
Quale?
“Abituiamo i bambini a togliersi le scarpe appena entrano in casa, magari lasciandogli delle ciabatte vicino la porta. Lasciamo fuori casa le possibili fonti di infezione”.
Quali sono le altre attività che influenzano il sistema immunitario?
“Sicuramente l’attività motoria, che rinforza il sistema immunitario ed ha una doppia valenza, sia educativa che di crescita sana.
Fare moto all’aria aperta, anche in condizioni termiche solo apparentemente non idonee, migliora le risposte del sistema immunitario agli attacchi infettivi.
E, poi, toglie dal ventaglio di opzioni del bambino quella che è ormai la più diffusa, il gioco con tablet e smartphone, un’attività che crea isolamento e che tra l’altro modifica la postura del bambino.
Ma stare all’aria aperta significa anche stimolare la curiosità del bambino e le sue conoscenze.
Insomma, un cavallo facciamoglielo scoprire dal vivo e non su un telefonino!”.
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