Scopri i prodotti e i piatti tipici della cucina calabrese: un patrimonio gastronomico, apprezzato in tutto il mondo, da gustare assolutamente.
Sembrerà un controsenso, ma la Calabria, regione tra le più torride d’Italia, offre una cucina tipica dai sapori forti, altamente caratterizzati.
Nonostante le temperature quasi tropicali in estate, il peperoncino e la cipolla rossa di Tropea, sono gli ingredienti principi della cucina calabrese.
Occorre essere predisposti per gustare a pieno l’essenza della cucina calabrese in uno dei classici ristoranti tipici della Calabria o in una delle sagre organizzate in tutta la regione.
Tra i cibi da strada il Morzello a Catanzaro è un must da assaggiare assolutamente
Cosa mangiare in Calabria
Gli antipasti della cucina Calabrese.
La Calabria non ha una grossa tradizione di antipasti, anche se la soppressata calabrese ed il capicollo (Suppizzata e Capocollo) vengono utilizzati spesso come prologo del pasto.
Per chi ha intenzione di iniziare un pasto alla grande, si consiglia la ‘Nduja, particolare salame calabrese a pasta morbida farcito di peperoncino.
E’ indispensabile, in questo caso, avere una soglia di sopportazione del piccante molto elevata, tanto che la ‘Nduja viene anche definita salsa atomica.
Primi Piatti
La pasta occupa un posto di rilievo nella cucina calabrese. I sughi sono sempre molto strutturati, derivanti dalla cottura della carne di maiale e di capra.
Si consiglia la pasta con il sugo di maiale e di capra (Maccarruni cu’zugu ra Crapa e ru Porcu).
I Secondi piatti
In una terra che vanta la maggiore estensione territoriale di coste, dopo le isole, è doveroso abbandonarsi alle delizie culinarie dei piatti di pesce.
Il tonno ed il pesce spada sono gli elementi principali dell’offerta ittica della tavola calabrese lungo il versante tirrenico.
Sullo Ionio, a Sibari in particolare, invece, la specialità è rappresentata dai bianchetti (Jancumangiari) preparati sott’olio con abbondante peperoncino o fritti in pastella.
A Tropea sono deliziose le freselle al tonno, con inevitabile contorno di cipolle, mentre a Reggio Calabria le acciughe vengono abbinate all’immancabile peperoncino.
Il maiale, soprattutto nelle zone interne, e la capra vengono utilizzati di frequente negli abbinamenti e nei piatti a base di carne sempre insaporite dal peperoncino.
Nella Locride è possibile assaggiare il ghiro, da giugno a settembre, prima che vada in letargo. E’ un piatto per palati e stomaci forti. L’animale viene servito intero nel piatto, cucinato al sugo. L’odore è molto forte, ma vale la pena di provare.
Suggerimento: per chi vuole assaggiare il ghiro, deve prepararsi a mangiarlo tutto, lasciando nel piatto solo i denti, altrimenti si rischia di offendere irrimediabilmente il cuoco di turno.
Frittole e curcuci sono altri piatti a base di carne molto diffusi. Si tratta di vere e proprie bombe caloriche.
Le frittole sono piccole sfoglie di cotenna di maiale mentre i curcuci è la carne.
Entrambe vengono bollite nel grasso e sono tipiche delle zone interne, in particolare Sila ed Aspromonte.
I Dolci
Il tipico dolce calabrese è la ‘Nzuddha. Di fatto è un biscotto, sconsigliato a chi non ha una buona dentatura. Ha origini arabe ed è composto da pasta non lievitata miele e liquore.
Simile anche lo Stomatico che però è arricchito dalle mandorle.
Le strade del Vino in Calabria
Pur essendo chiamata Enotria in antichità, e cioè terra del vino, la Calabria non ha affinato la sua produzione enologica.
I vini sono rimasti quelli che si producevano in casa secondo vecchie ricette.
Pur non mancando etichette Doc e Igt, il vino calabrese, in particolare il rosso, presenta caratteristiche specifiche, con gradazioni sostenute, colore rubino intenso e gusto liquoroso. In ogni caso è ideale per accompagnare piatti molto forti e decisi.
Tra tutti, il più famoso è il Cirò, rosso, bianco e rosato.