Arredare con la pietra: un ossimoro? una intenzione antiquaria? Tutt’altro.
La pietra è conosciuta come elemento dell’edilizia: ornie per finestre, davanzali, cornici, gradini, caminetti oppure come materia dell’arte.
Ma con la pietra, invece, si può fare molto di più. Soprattutto se unita ad una lavorazione artigianale, ad una produzione “su misura” e ad una progettazione anticonformista.
In Irpinia, c’è un paese che vive, ancora oggi, con la sua pietra.
La Pietra di Fontanarosa
Fontanarosa, un piccolo centro che intorno alla lavorazione della pietra ha costruito parte della sua economia.
Breccia, favaccia, favaccina, fino ad arrivare alla Pietra di Fontanarosa.
Ogni tipo è caratterizzato dalla grandezza delle sue “macchie”, nient’altro che le tracce degli elementi sedimentati nei secoli, all’interno della massa rocciosa.
Tra questi strati, poi, è possibile addirittura trovare filoni di “travertino noce” o di onice: l’Onice di Gesualdo.
Ad Avellino, dal 2001, opera un’associazione che è il primo esempio in Campania di collaborazione continua tra artigiani e designer, per la realizzazione di qualità, sostenibilità e funzionalità attraverso la ricerca e l’innovazione.
La “Bottega delle Mani”, attraverso le sue idee, i suoi progetti e le sue “manifatture” promuove un artigianato di qualità legato al territorio e alle sue materie prime.
“La Pietra di Fontanarosa è stata usata per secoli nei lavori “di fino” – spiega l’architetto Mario Pagliaro, promotore della Bottega delle Mani – quelli che richiedevano maggiore definizione ed eleganza formale, oggi sempre più rari. Vanvitelli l’ha usata per le colonne del Teatro di Corte a Caserta; negli antichi palazzi nobiliari non mancavano mai elementi architettonici di pregio in Pietra di Fontanarosa o in onice di Gesualdo”.
Oggi, ovviamente, le necessità, i gusti, gli spazi che abitiamo sono diversi ma, le pietre irpine possono ancora essere protagoniste delle nostre vite.
Spesso si consumano cataloghi di produzioni industriali di pavimenti super tecnologici, eppure, raramente si pensa che “a chilometri zero”, potremmo facilmente ed economicamente regalare alla nostra casa momenti di fascino e di valore artigiano”.
“Ad esempio, unendo al calore di un parquet in rovere stonalizzato inserti di Pietra di Fontanarosa, Breccia irpina, con cammei di Travertino noce e Onice di Gesualdo – suggerisce l’architetto Pagliaro della Bottega delle Mani –. Magari, componendoli con astratte geometrie, usandoli nei punti di maggiore usura: il passetto d’ingresso, lungo i tratti maggiormente percorsi, intorno ai pezzi igienici”.
Entrare in una bottega artigiana, dopo aver progettato le proprie soluzioni, resta sempre un’alternativa più emozionante che sfogliare cataloghi patinati
“Una piccola attenzione progettuale che, unita alla sapienza artigiana, riesce con semplicità non solo a conferire maggiore eleganza ai nostri spazi ma, anche, tanta funzionalità”.
- Nella Foto: Seduta urbana modulare in breccia irpina e acciaio. Design della bottegadellemani per la F.lli Iovanna snc di Fontanarosa