Hai mai ascoltato un podcast crime e thriller su serial killer e casi di cronaca? Scopri le storie narrate, ed i brividi dell’orrore ti seguiranno ovunque.
Sei un appassionato di thriller non solo da leggere e guardare su Netflix ma anche da ascoltare? Se non ti stanchi mai di misteri e indagini da risolvere, devi assolutamente sentire questo podcast!
Dark Souls è un podcast che racconta storie di famigerati serial killer realmente esistiti.
Non ci sono limiti di luogo o di tempo. Le storie narrate riguardano casi di cronaca avvenuti sia in Italia che all’estero, recenti oppure passati, risolti o lasciati in sospeso.
Episodi di cronaca che gli amanti del thriller potrebbero ricordare oppure scoprire per la prima volta, rielaborati per fornire a chi ascolta dei resoconti puntuali e dettagliati.
A guidarci in questi racconti dell’orrore è il giornalista Massimiliano Jattoni Dall’Asén, firma del Corriere della Sera della sezione di Economia, ma grande esperto di crimini, cold case e indagini.
“Esistono paure di cui si nutrono da sempre romanzi e film dell’orrore. Paure che si alimentano del buio e che però terrorizzano più dei racconti sui fantasmi, perché sono storie reali e frutto della perversione umana”.
Così l’autore presenta il suo lavoro da sentite puntata dopo puntata, nel quale il filo conduttore dei casi presi in esame è quasi sempre la serialità: quella particolare condizione per cui in alcune persone il desiderio di violenza non si esaurisce in un solo atto, ma necessita di essere ripetuta.
Come accade nelle pagine di cronaca che hanno raccontato quello che è passato alla storia come Il killer dello Zodiaco, trattato nell’episodio d’esordio, e la cui identità è ancora ufficialmente sconosciuta .
Alcune supposizioni mai confermate sono state prodotte soltanto in tempi molto recenti.
- La storia ha ispirato anche il film Zodiac visibile in streaming su Netflix.
Ma facciamo anche conoscenza del “Babysitter”, che ha rapito, tenuto prigionieri e poi ucciso diversi bambini, terrorizzando il Michigan alla fine degli anni Settanta. Una storia dell’orrore che è ancora un caso irrisolto.
E non mancano, come accennavamo, delitti nostrani, compiuti da serial killer “made in Italy” e avvenuti in diverse epoche della storia del nostro paese.
Ad esempio il mostro di Udine, mai identificato, che ha ucciso diverse donne, per lo più prostitute, nell’arco di quasi vent’anni.
O anche il mostro di Modena che, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, avrebbe ucciso oltre 10 persone, soprattutto donne tossicodipendenti, accoltellandole o strangolandole.
E cosa rende ancora più spaventosi queste narrazioni? Non solo il rendersi conto che i pericolosi assassini che compiono queste efferate azioni si nascondono, per la maggior parte, nella società.
Cittadini “al di sopra di ogni sospetto”, talmente bravi a confondersi nella quotidianità che in molti casi non sono ancora stati individuati né consegnati alla giustizia.
“Dark souls” appunto, anime oscure che celano questi terribili segreti dietro esistenze apparentemente normali.
Ma anche che le vittime, in fondo, non sono altro che persone comuni, indifese, ignare del destino al quale stavano andando incontro quando la loro strada ha incrociato quella di questi terribili mostri.
Uomini e donne “come noi”, vittime inconsapevoli che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato e le cui storie ci instillano l’idea che – prima o poi – potrebbe toccarci la stessa sorte.
La voce ferma di Jattoni dell’Asèn ripercorre le cronache locali, descrive i dettagli degli omicidi, snocciola i numeri, spiega le teorie degli investigatori. Venti minuti di pura tensione.
Con il suo podcast ripercorriamo “i peggiori serial killer della storia” e le loro perversioni, tenendo il fiato sospeso fino all’ultimo secondo e arrivando alla fine di ogni episodio con un’unica certezza: essere vittime di un mostro è come giocare alla roulette all’inverso.
È solo fortuna che il nostro numero, in una determinata occasione che non conosceremo mai, non sia uscito.
Vuoi ascoltare Dark Souls? Cercalo sulle piattaforme Spreaker, Spotify, Apple Podcasts e anche su Youtube!
- Foto Copertina di Cezary Piwowarski da Pixabay