Prevenzione. Tante volte si pronuncia questa importantissima parola, ma quante volte la si mette effettivamente in atto? In vista di alcuni rilevanti appuntamenti in programma nel mese di ottobre che interessano prevalentemente la salute della donna, è opportuno cogliere l’occasione al volo e farne una riflessione a 360 gradi.

Il 15 ottobre 2013 ricorre la Giornata Mondiale della Salute della mammella, promossa da Europa Donna (Coalizione europea contro il cancro della mammella) e che l’intero mese sarà dedicato alla campagna per la prevenzione del tumore al seno promossa dalla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) con Estée Lauder Companies.

Con le attività collaterali messe in campo da medici e specialisti, nonché con un’accurata azione comunicativa, è possibile dare spazio a discorsi sulla diagnosi precoce quale arma reale per evitare le conseguenze di una diagnosi di una patologia in fase avanzata.

Per fare ciò ci siamo rivolti alla dr.ssa Graziella Di Grezia, medico chirurgo specialista in radiodiagnostica, da anni dedita alla senologia diagnostica e dottoranda di ricerca presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, affinché si approfondisca l’importanza del circolo virtuoso della ricerca e della prevenzione quale elisir di lunga vita.

<<La medicina di oggi dovrebbe basarsi prevalentemente sulla diagnosi precoce, elemento di successo per la prognosi quoad vitam e quoad valetudinem –chiarisce Di Grezia–. Bisognerebbe abbandonare il concetto di individuo sintomatico, ovvero dover intervenire quando ormai la malattia è già in fase avanzata, e diffondere la cultura della prevenzione nella popolazione asintomatica. Procedendo in questo senso, è possibile evitare di giungere ad una diagnosi “quando è ormai troppo tardi”. Le indagini di imaging, grazie a tecnologie sempre più avanzate, risultano ancora più precise e, unite all’umanizzazione e al comfort nei confronti del paziente, consentono di instaurare un rapporto fiduciario che evita stress e ansie>>.

[blockquote style=”1″]Ci spieghi meglio il concetto di prevenzione.[/blockquote]

<<La prevenzione si distingue in primaria e secondaria. La primaria riguarda l’eliminazione della causa per evitare l’accadimento di un evento negativo per la salute; in alcuni casi, quali il cancro della mammella, non è possibile evitarne l’insorgenza ed è qui che subentra il concetto di prevenzione secondaria, ovvero diagnosi precoce>>.

[blockquote style=”1″]Quali sono i consigli per effettuare una corretta prevenzione dunque?[/blockquote]

[wp_bannerize group=”Adsense 300″] <<Il cancro della mammella è la patologia neoplastica più frequente nella donna e il rischio aumenta progressivamente con l’età; per questo motivo ogni donna dai 30 ai 39 anni dovrebbe sottoporsi annualmente a visita senologica ed ecografia mammaria; a partire dai 40 anni di età al controllo senologico annuale clinico-ecografico va aggiunta la mammografia; in caso di positività in uno di questi esami, il radiologo senologo proseguirà le indagini con esami di secondo livello, quali risonanza magnetica ed eventuali procedure interventistiche sotto guida ecografica o mammografica. In ultima istanza, se necessario, il diagnosta senologo indirizzerà la paziente al chirurgo e ad altri specialisti di settore, mantenendo sempre un ruolo centrale nella presa in carico della paziente. La senologia clinica integrata rappresenta da anni il mio principale impegno umano e professionale, in ambito assistenziale e di ricerca, è così che martedì 15 ottobre apro le porte del mio studio, in via Cassitto 4 ad Avellino, a tutte le donne della città e provincia. Durante questa giornata sono a disposizione per fornire informazioni inerenti le corrette modalità di prevenzione secondaria del cancro della mammella>>.

[blockquote style=”1″]Tutto ciò al fine di sensibilizzare quanto più possibile l’opinione pubblica su questo argomento.[/blockquote]

<<E’ un modo in più per parlare di diagnosi precoce e per stimolarne l’attenzione, –conclude Di Grezia– dal momento che interessa circa 46 mila donne ogni anno con un incremento del 29% in sei anni fra le giovani donne italiane tra i 25 e i 44 anni>>.

La prevenzione inizia da giovani.