L’Italia si riconferma leader delle eccellenze agroalimentari nel mondo. Questa volta a recitare da protagonista è la regina della cucina mediterranea, un alimento cui è quasi impossibile fare a meno, almeno per noi italiani che la apprezziamo ed esaltiamo in mille gusti diversi.

Stiamo parlando nello specifico della Pasta di Gragnano, che ha ottenuto da pochi giorni il tanto atteso riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) da parte della Commissione Europea, garantendosi in questo modo la tutela contro imitazioni e contraffazioni.

E’ lo stesso organo di controllo europeo a esaltare la qualità e l’esclusività di un prodotto che è largamente apprezzato per il metodo tradizionale di produzione, adoperando trafile in bronzo che conferiscono la consistenza perfetta per l’amalgamarsi in maniera ottimale a tutti i condimenti.

Con l’introduzione della specialità di Gragnano nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette, l’Italia sale a quota 254 prodotti agroalimentari tutelati a livello europeo, avvalorando il suo indiscusso valore in termini di produttore leader di questo settore.

Una decisione che giunge in un periodo molto particolare dell’economia globale e nazionale, e che ridona importanza alle eccellenze frutto della tradizione.

La produzione di questa rinomata pasta, classico prodotto tipico campano, risale alla fine del XVI secolo quando, tra la cittadina di Gragnano e Napoli, iniziarono a nascere i primi pastifici a conduzione tipicamente familiare.

Un alimento povero, che divenne fondamentale durante le carestie e i periodi critici della storia, e che è stato successivamente leva dell’economia locale con le esportazioni non solo in tutt’Italia ma anche all’estero.

Grazie alla sua tradizione forte e al suo nome sempre più rinomato, Gragnano divenne ufficialmente la patria della pasta per eccellenza, tramandando nei secoli un bagaglio culturale molto importante per la Campania e per la nazione intera.