Esiste una durata quantificabile per i pc portatili? Quali sono le regole da seguire per evitare di perdere all’improvviso i dati contenuti sul proprio computer?
Per saperlo, affidiamoci alle risposte degli specialisti del recupero dati di Recovery Data, che da anni si occupano di dispositivi danneggiati da cui ripristinare dati, dai computer agli smartphone.
Qual è il ciclo di vita medio di un portatile?

Chiaramente la risposta non può essere univoca, poiché sono tanti i fattori che contribuiscono a far durare di più o di meno un computer, in particolare un laptop.
La preoccupazione principale è la perdita dei dati, perché, nonostante i backup, è possibile che alcuni dati non siano stati copiati in tempo oppure che siano stati modificati nel frattempo. Nel corso del tempo, un pc (quindi inclusi i desktop e i portatili) può diventare meno efficiente nel gestire gli aggiornamenti dei software, più lento e maggiormente soggetto a guasti.
Un laptop può funzionare bene anche fino a 10 anni, se trattato con molta attenzione e con la massima cautela per gli eventuali urti.
Bisogna sapere, inoltre, che l’evoluzione dell’hardware è molto rapida, perciò può accadere che in pochi anni un portatile diventi obsoleto.
Certamente un laptop viene acquistato anche per l’ingombro ridotto, la maggiore mobilità rispetto al pc e il minor peso, tuttavia il ciclo di vita potrebbe essere inferiore a quello di un computer desktop, perché se ne fa un utilizzo improprio o scorretto, trascurando l’importanza della manutenzione.
Per queste ragioni un portatile potrebbe durare da 3 a 5 anni, una dato da tenere in conto soprattutto se si utilizza un solo dispositivo per lavoro o altro.
Cosa fare per far durare di più un portatile

Il portatile può surriscaldarsi se non è ventilato correttamente: un’elevata temperatura può causare un cortocircuito, perciò il laptop va appoggiato su superfici rigide, ed è consigliabile usare una una base di raffreddamento, detta “cooling pad”.
Grazie alla cooling pad, il calore viene ridotto poiché le ventole esterne sono alimentate dalla presa USB e, di conseguenza, le ventole interne si attivano meno spesso, così il portatile si usura meno.
Non va sottovalutato l’elemento “pulizia del portatile”, perché la sporcizia, in particolare briciole e polvere, ostacola il flusso d’aria all’interno dei laptop, portando al surriscaldamento.
Il consiglio è di usare uno spray ad aria compressa per tenere puliti i ventilatori ed evitare che la polvere si accumuli dentro la tastiera. La pulizia dei laptop dovrebbe essere effettuata almeno ogni 2 settimane.
I guasti più frequenti sono anche quelli di tastiera e trackpad, e non sempre la sostituzione è un’operazione semplice: in genere bisogna rivolgersi a un centro assistenza e informarsi se la sostituzione è conveniente o no.
Nel caso di dati persi o inaccessibili, invece, è opportuno che chi si occupa di recupero dati possa analizzare il laptop e capire come è possibile intervenire.
Un consiglio riguardo gli hard disk, che nel caso dei portatili possono danneggiarsi facilmente, è quello di sostituire i classici hd con SSD, cioè dischi allo stato solido; gli SSD producono meno calore durante l’utilizzo e sono privi di parti meccaniche come testine o piatti di rotazione. Le prestazioni degli SSD sono migliori anche a livello di RAM grazie ai collettori, cioè l’accesso ai dati è molto più veloce, tuttavia il ciclo di vita medio degli SSD è di 5-6 anni.
Questi suggerimenti aiutano a prolungare la durata di un laptop, sebbene non possano escludere del tutto gli imprevisti, soprattutto lato software, per questo è importante fare backup periodici e non trascurare gli aggiornamenti di antivirus e antispyware.