Cosa mettiamo in valigia quando partiamo per il mare? Costume, copricostume, ciabatte, occhiali da sole, telo ma anche una buona dose di crema solare, indispensabile per proteggere la pelle dal sole.
Quante volte capita però che, nonostante i buoni propositi e l’affanno nella scelta del filtro solare migliore e più indicato al nostro fototipo, i risultati finali non siano soddisfacenti? Intendiamo con questo la comune sorte che tocca a un gran numero di vacanzieri, la scottatura.
Due le possibili cause: o la crema solare è talmente scadente da non sortire effetti oppure il nostro comportamento ha manifestato delle lacune.
A dimostrarlo anche una recente ricerca pubblicata sul British Journal of Dermatology e condotta su oltre 1000 passeggeri (uomini e donne di diversa nazionalità e di età superiore ai 35 anni) in transito all’aeroporto svizzero di Basel-Mulhouse e diretti verso le mete calde dei Caraibi, delle isole Canarie e del Sud Africa.
Beh, i risultati parlano da soli. Se quasi il 98% dei passeggeri portava con sé in viaggio una crema solare, durante la vacanza ben il 44,4% di essi ha riportato scottature e il 29,9% gravi ustioni. Le parti del corpo più soggette sono state il viso per il 56,9%, collo e spalle per il 27,1%, decolleté per oltre il 27% e le braccia per il 24,3%. Insomma, non proprio un felice epilogo.
Ma cosa sbagliamo? Eppure ormai tutti conosciamo i rischi derivanti da una cattiva esposizione al sole, soprattutto quando ci rechiamo in località dall’elevata concentrazione di raggi ultravioletti.
Quali sono le più comuni cattive abitudini che provocano le scottature?
La prima potrebbe essere la discontinuità temporale nel mettere la crema solare, ovvero messa una prima volta ci si dimentica di riapplicarla una seconda, terza, quarta volta. L’azione protettiva ha infatti una durata limitata e, soprattutto se intanto ci si concede un bagno, l’effetto svanisce.
Pensiamo bene anche al come spalmiamo la crema. Lo facciamo coprendo tutta la superficie del corpo oppure lasciamo delle zone scoperte? E’ questa la frequente causa di scottatura a “macchia di leopardo”, ovvero bianchi e rossi a seconda di dove è andata a finire la crema.
Un’ulteriore cattiva abitudine è scegliere un livello di protezione basso, o comunque non adeguato alla propria pelle, presi dal timore di non abbrozzarsi a sufficienza. In questo caso vale sempre la regola del poco ma buono, ovvero meglio delicatamente coloriti che dover sopportare le pene dell’inferno (nel vero senso della parola).
Infine la classica usanza, che anche i produttori di creme solari si affannano a evidenziare, di evitare di esporsi al sole durante le ore più calde della giornata (generalmente la fascia 12.00-16.00).
Detto ciò, la stagione estiva è ormai alle porte: a ognuno la propria scelta.