Scopri la recensione e guarda il trailer di una miniserie su Netflix in sei episodi dal regista e dai produttori della serie di successo “Narcos”.

La storia vera di una donna narcotrafficante alla base di una nuova interessante miniserie su Netflix ideale per chi ha amato “Narcos”, di cui è lo spin-off e con cui condivide regia e produzione. Protagonista assoluta la famigerata “signora della droga colombiana”, Griselda Blanco, interpretata magistralmente da Sofia Vergara (“Modern Family”) e diretta da Andres Baiz.

Si intitola semplicemente “Griselda”, questa produzione seriale divisa in sei episodi della durata di circa un’ora l’uno, ispirata alla vita di colei che era riuscita a creare uno dei cartelli della droga più potenti della storia. Positiva l’accoglienza da parte del pubblico del Web, sia dal punto di vista delle recensioni sia da punto di vista dei punteggi.

La percentuale di gradimento è del 78% su Google, mentre su Rotten Tomatoes essa sale all’87% e infine su IMDb è di 7,2 su 10. Ma in linea generale questa miniserie distribuita da Netflix sembra aver conquistato quella fetta di utenza affascinata dalle produzioni che indagano i loschi affari della criminalità sudamericana.

Griselda” è un prodotto che riesce a catturare l’attenzione grazie a un’atmosfera che sa di vintage, con costumi e scenografie che riproducono una situazione piuttosto autentica. Basterà dare una sbirciata al trailer su Youtube o sul canale ufficiale per rendersene conto. Le ambientazioni sono ambivalenti, con quel profilo al limite delle telenovelas che non dispiace visto il tema.

Sicuramente non è una serie per tutti, ma per quanti amino l’argomento specifico che mostra tanta violenza, crudeltà e crudezza dal punto di vista visivo. Ma nel suo genere, questa miniserie su Netflix sembra funzionare. Al centro di tutto, c’è una donna dall’infanzia misera che reclama il suo posto di leader tra criminali e assassini.

Un’impresa difficile se non impossibile, anche e soprattutto perché donna. Ma non per colei che diventerà poi la “Madrina” della quale per giunta Pablo Escobar aveva paura.

Un crescendo di omicidi efferati, un vortice di dipendenze, crudeltà, spietate azioni in una storia qui un po’ romanzata per la resa in streaming su Netflix, ma basata su fatti reali, che porterà questa donna dal delirio di onnipotenza alla disfatta.

La trama, nello specifico, incontra Griselda, cresciuta a Medellín con una madre alcolista, prostituta fin dall’adolescenza, alla fine degli anni Settanta intenta a scappare dal marito e a rifugiarsi poi a Miami.

Lì ha inizio la costruzione di un gigantesco impero di narcotraffico.

Assume le ex compagne di lavoro (prostitute per la maggior parte) facendole spostare con reggiseni pieni di sostanze stupefacenti. Il suo obiettivo è fare soldi, ma senza considerare il fatto che il mercato era già pieno di altri narcos.

Gente spietata che non la vuole come referente e come “capa”, e non facili alla corruttibilità per lasciare il posto ad altri.

Da qui, una guerra all’ultimo sangue e una smania di potere senza precedenti che la porteranno sì a costruire un impero senza pari, ma che la faranno poi crollare come un gigante d’argilla a causa di un delirio incontrollato.

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