Nella classifica generale dei “buoni propositi” il primo posto è occupato dal classico dei classici “smettere di fumare”. Quante volte abbiamo sentito pronunciare la fatidica frase: “Ho deciso, smetto di fumare!”.
Un po’ come chi si ostina a ufficializzare “Da domani mi metto a dieta” e poi ritorna sempre sul luogo del delitto, il frigorifero o la dispensa.
Bando alle chiacchiere, la situazione legata al fumo delle sigarette presenta indicatori negativi. Il fumo resta ancora una delle maggiori cause di cancro e, rispetto ad altri fattori scatenanti, è sicuramente il più evitabile. Ma il numero dei fumatori in Italia è di circa 11 milioni, passando dal 20,6% della popolazione dello scorso anno al 22% di questo.
E a trascinare i numeri verso l’alto per la prima volta sono le donne, che passano dal 15,3% del 2013 al 18,9% del 2014.
I tentativi di smettere di fumare senza successo riguardano una percentuale di circa il 30% dei fumatori, i quali nella maggior parte dei casi si affidano alla sola forza di volontà oppure a farmaci per la disassuefazione.
Cosa dire delle sigarette elettroniche?
Uno studio co-finanziato dal Cancer Research UK e condotto dai ricercatori dell’University College di Londra, durato cinque anni, ha mostrato che le persone che si affidano alle sigarette elettroniche avrebbero il 60% circa di probabilità in più di smettere.
Andiamo per ordine. Di sicuro non ci sono ancora certezze che l’utilizzo di queste sigarette sia innocuo alla salute, ma stando ai dati riuscirebbero a disabituare alla nicotina. E se il fine giustifica i mezzi, qualsiasi rimedio che assicuri risultati positivi potrebbe risultare utile allo scopo.
Ma il problema legato all’abitudine di fumare una sigaretta elettronica è che capita anche che non la si utilizzi per smettere di fumare ma semplicemente come sostituta della classica sigaretta. Ad esempio in un locale pubblico, dove è consentita mentre l’altra no. Un doppio uso che scoraggia.
In effetti l’impiego a titolo “terapeutico” dovrebbe essere supportato da un controllo medico a sostenerne modi, tempi e progressi. Questo sulla sigaretta elettronica resta un tema controverso, sul quale sia la scienza sia l’opinione pubblica continuano a scontrarsi.
Semplice moda del momento oppure efficace via di fuga dalle “bionde”? Intanto Dimezzati i fumatori di sigarette elettroniche. Gli utilizzatori sono passati dal 4,2% del 2013 all’1,6% del 2014.
Coloro che la usavano abitualmente nel 2013 erano circa 510 mila persone (l’1% della popolazione), nel 2014 sono passati a circa 255 mila (lo 0,5%).
I consumatori occasionali erano 1,6 milioni nel 2013 (il 3,2%) e sono passati a circa 550 mila (l’1,1%) nel 2014.