L’economia del Metaverso, sebbene parliamo di una realtà virtuale all’ennesima potenza, è un dato di fatto, quanto mai reale, che si ripercuote con forza nel mondo e nella vita quotidiana, dalle interazioni tra persone allo scambio di denaro.
Milioni di persone ogni giorno interagiscono con i propri avatar, che altro non sono se non rappresentazioni virtuali dell’utente, nei luoghi di aggregazione del Metaverso, la cui natura è ludica ma anche di stampo imprenditoriale, visto il trend dell’acquisto di terreni per costruire edifici e spazi condivisi.
Il metaverso: una moda a tutti gli effetti
Sempre più aziende, con particolare riferimento ai brand internazionali e di alta moda, investono parte del proprio budget d’impresa per essere presenti con negozi e prodotti nel Metaverso. Da Gucci a Dolce&Gabbana, da Zara a Benetton, fino a Etro, le case di moda e sportswear hanno intuito la forza del Metaverso, nonché soprattutto il suo potente “effetto network”, connesso al valore dell’esperienza, anche d’acquisto, online. Per questo motivo hanno aperto i propri store nel Metaverse Fashion District, così come la svizzera Philipp Plein ha investito 1,4 milioni di dollari nel suo “villaggio” Plein Plaza, tramite un acquisto di 65 terreni. Oltre agli eventi multibrand come la Metaverse Fashion Week, che ha visto la partecipazione di numerose case di moda, da Tommy Hilfiger a Hogan, provocando impennate nello scambio di NFT (Non Fungible Token), le imprese puntano sempre di più anche su esperienze uniche come il tech studio Experience di Bulgari o la Cavalli Maison, di Roberto Cavalli.
Si tratta di una nuova economia, che si estende anche al mondo videoludico trasferito nel Metaverso, dove le case di moda vendono i propri prodotti griffati destinati a impreziosire gli avatar dei giocatori, grazie a partnership come, ad esempio, quella tra Fortnite e lo spagnolo Balenciaga, o tra la Gucci Garden e la piattaforma Roblox, a cui è approdato anche Nike, con un successo condiviso da più di 7 milioni di persone attive.
L’economia del gioco è realtà
L’economia del gioco è cambiata negli anni, trovando ulteriore compimento proprio nelle compravendite che si svolgono nel Metaverso. Il concetto di fondo, visto che quelli nella realtà aumentata possono essere considerati a pieno titolo degli investimenti, è legato a una progressiva dematerializzazione del denaro, che peraltro ha trovato applicazione anche nell’e-commerce in senso esteso. Nel caso del commercio elettronico si parla soprattutto di digitalizzazione della moneta e di abbandono progressivo del cash, grazie a carte ricaricabili, wallet, app di pagamento. Nel caso del gioco, nello specifico, il denaro viene utilizzato in modo da rendere labile il confine tra soldi veri e soldi virtuali. Si pensi, ad esempio, agli acquisti in app nel campo dei videogiochi: le micro-transazioni interne, tra contenuti e funzionalità aggiuntive per salire di livello, gadget, armi e strumenti per i personaggi, generano ingenti introiti alle aziende del videoludico. Basti pensare al fenomeno delle loot box a sorpresa, come anche ai guadagni di Fortnite, che ha raggiunto anche più di 1 milione di acquisti in soli tre giorni. In generale, già nel 2020 si parlava di un mercato di oltre 15 miliardi di dollari globale per l’acquisto di contenuti digitali aggiuntivi: un’economia reale a tutti gli effetti. Lo stesso si può dire anche del gioco legale a distanza, che alla fine dello scorso anno, soltanto in Italia, ha confermato il trend di spesa crescente e raggiunto i 180 milioni di euro. Anche quando gli utenti utilizzano, ad esempio, la demo di una slot che, a differenza delle slot online con soldi veri, è incompleta nei livelli e serve soltanto a presentare il titolo, l’economia reale riceve, indirettamente, uno slancio notevole.
Il marketing delle promozioni, dopotutto, così come anche in ogni altro ambito del panorama e-commerce in generale, ha proprio la funzione di incentivare le registrazioni e l’apertura dei conti per mezzo della gratuità dei contenuti, come avviene del resto anche nel caso delle prove demo di alcuni videogiochi famosi.
Nel comparto videoludico i giocatori, tramite piattaforme specializzate o direttamente dallo store della casa produttrice, hanno la possibilità di testare in forma gratuita un titolo atteso o in imminente uscita, incompleto nei livelli e nelle funzionalità, oppure completo, ma disponibile solo per un dato periodo di tempo – ad esempio alcune ore – trascorso il quale, se si vuole continuare nell’esperienza, si deve, per forza di cosa, procedere con un acquisto.
Tornando al Metaverso, da cui si è partiti, impossibile non menzionare il clamoroso successo di Ice Poker, la sala da poker virtuale nata su Decentraland, ad opera di Decentral Games.
Con 7,5 miliardi di incassi nell’arco di tre mesi, generati dalla vendita di NFT autenticati per accedere ai tavoli, i giocatori possono vincere giocando a poker, e convertire le vincite stesse in Ethereum, la criptovaluta del futuro, visto che anche Microsoft sta lavorando a un wallet crypto per il suo browser, Edge.