A sfogliarne le pagine, oltre che nel titolo, l’ultimo lavoro editoriale di Andrea Massaro, direttore onorario dell’Archivio Storico di Avellino, fa ritornare alla mente di chi non è più giovanissimo la rubrica “Domani accadde” che ogni sera, prima del Tg delle 20, andava in onda su Raiuno nell’ambito della fortunata trasmissione “L’almanacco del giorno dopo”.
Una carrellata di eventi, fatti, personaggi legati ad una data.
Ed è così che, per quello che è risulta un inusuale ed intrigante esercizio di memoria, Andrea Massaro ha immaginato il suo “Almanacco della città. Avellino giorno per giorno” (Graus Editore, con la collaborazione di Radio Punto Nuovo e del suo editore Rocco Urciuoli, pagg. 318, € 19,00, con prefazione del sindaco di Avellino Paolo Foti. Il libro è disponibile presso l’edicola di Piazza Don Michele Grella, esclusivista per Avellino).
Un’agenda storica in cui, attraverso 366 giorni si snoda la storia di una città e di una comunità, in cui ciò che non è mai mancato è stato il fermento culturale, il desiderio di affermazione, l’eccellenza del primato.
Andrea Massaro, come nasce l’idea di raccontare una città attraverso lo scandire del tempo dettato dal calendario?
“L’idea nasce dal dono di un’agenda, che mi fu regalata circa 15 anni fa da un’azienda locale. Doveva servire per gestire le attività quotidiane, io invece cominciai a riempirla con gli avvenimenti accaduti ad Avellino giorno per giorno.
Poi, per un periodo, ho abbandonato quel progetto, fino a qualche tempo fa, quando un amico mi fece dono di un altro libro che raccontava la storia della città di Firenze proprio nel modo in cui avevo immaginato di raccontare la nostra città”.
Inutile dire che è proprio la forma, scandita in episodi quotidiani, a rendere particolarmente attraente la sua opera. Quali sono gli episodi più curiosi contenuti nel libro?
“Sono tante le curiosità legate alla storia di Avellino raccontate nel libro. Dalla prima volta di una tappa del Giro d’Italia a Piazza Libertà nel 1914 all’introduzione della luce elettrica il 5 febbraio 1888, cui fece seguito, nel 1934, l’installazione delle pastorali al Corso. E poi tanti aneddoti legati al mondo della cultura, dal primo teatro al primo cinema, dall’inaugurazione dei licei alle scuole professionali, dalla creazione della prima Banda Città di Avellino alla biografia di Renata Carpi, la sciantosa, e Matilde Bruschini, un grande soprano che proprio qui si formò prima di raggiungere traguardi importantissimi. E come non ricordare, poi, la figura di Assunta Luciano, la prima Miss Irpinia eletta nel lontano 1947!”
Lo studio della storia, nella vita di Andrea Massaro, è una passione che diventa professione.
Pochi hanno raccontato con puntualità ed una ricca aneddotica l’evoluzione di Avellino come ha fatto lei, da scrittore e giornalista.
Quale foto emerge di Avellino dal suo Almanacco?
“Scorrendo le pagine del libro si scopre come la città di Avellino abbia conosciuto, nel Dopoguerra, anni di grande impulso e di forte crescita. Penso alla fondazione della Banca Popolare dell’Irpinia ma anche alla nascita di due rioni popolari, come il Rione Corea e San Tommaso. Tra i nomi che hanno segnato un epoca in città, impossibile non ricordare quello di Olimpia Cerullo che, nel 1946, fu la prima donna ad entrare nelle istituzioni e a varcare il cancello di Palazzo De Peruta, la storica sede municipale”.
Qual è il messaggio che Andrea Massaro vuole trasmettere attraverso il racconto di Avellino giorno per giorno?
“Con questo libro ho voluto innanzitutto cristallizzare il mio senso di gratitudine verso la città di Avellino che più di 50 anni fa mi ha accolto come un figlio. E, poi, il mio lavoro vuole essere soprattutto un invito a ripercorrere le origini, a ricordare come si è andata sviluppando negli anni quella città che, oggi, sempre più spesso leggiamo e valutiamo in maniera critica. Ho la sensazione che si viva una fase di disamoramento ed ecco allora che rinfrescare la memoria, ripercorrere le tappe di una storia fatta di impegno e di sacrificio può aiutare ad aumentare la conoscenza e ad amare e rispettare di più la nostra città”.