Joe era un irpino emigrato negli Stati Uniti d’America, nel corso degli anni diventò un temuto mafioso: diventò il braccio destro del noto gangster Lucky Luciano. Ecco la sua storia.
Joe Adonis nacque il 22 novembre 1902 a Montemarano, in provincia di Avellino, dal falegname Michele e dalla casalinga Maria De Vito, ma in Irpinia visse solo un paio di anni, circondato dalla povertà.
I genitori decisero infatti di partire alla volta degli Stati Uniti d’America per cercar fortuna e sperare di creare un futuro migliore per la propria famiglia.
Fu lì che il giovane iniziò ben presto a fare il borseggiatore e, durante gli anni Venti, cambiò il suo nome in Joe Adonis (con evidente riferimento al “bello” per antonomasia della mitologia greca, Adone).
In seguito si legò al gangster Lucky Luciano, di cui divenne stretto collaboratore e con il quale iniziò a operare nel campo della prostituzione e del gioco d’azzardo a Manhattan.
Tra omicidi e malavita, tra rapporti con altri criminali come Joe Masseria, Vito Genovese e Albert Anastasia, nel 1953 Adonis venne espulso in Italia in seguito alla scoperta che non era cittadino americano naturalizzato e si stabilì in una villa vicino Napoli, da dove continuò a mantenere stretti contatti con Luciano.
Dal quel lontano viaggio in nave che lo condusse in America, rimise piede nel suo paesino natale in provincia di Avellino solo il 29 gennaio 1956, accolto con gioia dai suoi compaesani che vedevano in lui solo il ricordo di un concittadino emigrato.
Così almeno veniva raccontato sulle pagine del “Roma” da uno dei pochi cronisti di quella giornata, Fausto Grimaldi.
Per il resto, da stampa e politica, non mancava l’indignazione per tale accoglienza a un pregiudicato cacciato dagli USA per la sua pericolosità sociale.
Ma senza dubbio, di quella festa in onore del compaesano mafioso, i cittadini di Montemarano non avevano colpa, essendo spinti principalmente dalla naturale accoglienza e da uno spirito di genuina semplicità che appena un anno prima aveva accolto con ammirazione un altro americano in viaggio in Italia, il noto musicologo Alan Lomax.
Dopo un breve soggiorno obbligato a Bonea, in provincia di Benevento, e prima di essere confinato nei pressi di Ancona, città in cui morì di infarto nel 1971, Joe Adonis si stabilì a lungo a Milano, riuscendo a continuare la sua attività criminale e malavitosa.
Notizia di ciò giunse anche in Irpinia grazie a un articolo sul periodico locale “La libertà” a firma di Edoardo Borriello che, nel numero uscito il 16 febbraio 1963, così scriveva: “Morto Lucky Luciano, la Polizia ora controlla un altro italo-americano. Un irpino, se vogliamo essere più precisi. Alludiamo a Joe Adonis di Montemarano, il re dei biscazzieri di New York, da qualche tempo stabilitosi a Milano, ove sembra mostrar interesse solo per i titoli di Stato. Joe Adonis, dunque, raccoglierà l’eredità di Lucky?”.
Insomma, una vita ricca di avvenimenti, scandali, operazioni mafiose degna di un appassionante film.
Ma allo stesso tempo la descrizione di un brevissimo ritorno nel paese natale che, nonostante le mille contraddizioni, non dimentica i suoi figli partiti all’avventura.
Qualunque essa sia quest’avventura.