Scopri la recensione e guarda il trailer di un film drammatico su Netflix con Nicole Kidman, Meryl Streep e Julianne Moore.
Ci sono film drammatici su Netflix che vale la pena ricordare per il loro valore e la bellezza che la loro narrazione esprime. Una storia che si fa in tre, in tre diverse ambientazioni temporali, ma condotta seguendo un unico filo conduttore, quello della figura di Virginia Woolf.
Tre fantastiche attrici protagoniste: Nicole Kidman (“Eyes Wide Shut”, “The Others”, “Ritorno a Cold Mountain”), Julianne Moore (“Still Alice”, “Lontano dal paradiso”, “The English Teacher”) e Meryl Streep (“The Iron Lady”, “Kramer contro Kramer”, “Il diavolo veste Prada”). Ma un cast davvero ricchissimo di grandi nomi come quelli di Ed Harris, Toni Collette, Claire Danes e Jeff Daniels.
Il suo titolo è “The Hours”, diretto da Stephen Daldry (“Billy Elliot”, “The Reader – A voce alta”) e prodotto da Miramax Films e Scott Rudin Productions. Questo bel film che Netflix propone in visione nella sua library di drammatici stranieri del 2002 è basato sul romanzo omonimo di Michael Cunningham, vincitore del premio Pulitzer e ha ottenuto diverse vittorie e innumerevoli candidature a statuette internazionali (Oscar, Golden Globe, BAFTA, Orso d’argento).
Sul fronte del gradimento da parte del pubblico, gli utenti di Google hanno apprezzato questo film per l’81%, mentre sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes la percentuale di apprezzamento è dell’80%, e infine su IMDb il punteggio è di 7,5 su 10.
Molto interessante è già il trailer, visibile su Youtube, che riesce a trasmettere in nemmeno due minuti tutta l’intensità emotiva e l’atmosfera cupa e interiore di tre diverse personalità e di tre diversi periodi storici.
Storie che si intrecciano, donne che vogliono smetterla di nascondersi, perché è finito il tempo del rimpianto, per vivere a pieno la loro vita e per superare comunque le crisi interiori che le attanagliano. Anche a costo di un finale drammatico.
La narrazione di “The Hours”, in streaming su Netflix, si consuma nell’arco di una singola giornata, fatidica per la vita di ciascuna delle tre protagoniste, secondo un sistema di echi e rispecchiamenti costruito attorno a un elemento comune: “La signora Dalloway”, capolavoro letterario di Virginia Woolf ed espediente per attivare le tre linee narrative sia del libro sia dell’opera cinematografica.
Sempre in bilico fra il livello reale e quello dell’immaginazione, questo film rappresenta in maniera eccelsa il dramma dei suoi personaggi grazie alla tensione di un thriller e a una fotografia nostalgico/romantica, accentuata dalla partitura musicale di Philip Glass.
Un titolo che in fin dei conti vuole far emergere il valore della letteratura come supremo veicolo di empatia e strumento di comprensione del mondo circostante e di se stessi. “The Hours” racconta una giornata nella vita di tre donne completamente diverse, ma solo in apparenza. Ognuna condivide l’angosciante sensazione di star vivendo la propria vita non per se stesse, ma per qualcun altro.
La trama si sviluppa seguendo tre figure.
C’è Virginia Woolf, che vive in un sobborgo di Londra negli anni Venti e che fatica a iniziare a scrivere il suo primo grande romanzo, “La signora Dalloway”, lottando costantemente contro la malattia mentale che la attanaglia.
C’è Laura Brown, moglie e madre nella Los Angeles del secondo dopoguerra, che sta leggendo proprio il libro “La signora Dalloway” e ne rimane talmente travolta da mettere in discussione la vita che ha scelto per se stessa.
C’è infine Clarissa Vaughan, moderna signora Dalloway nella New York contemporanea, che organizza una festa per il suo ex amante che sta lentamente morendo.
Tre donne, separate dal tempo e dalle convenzioni sociali, che si ritrovano a superare crisi simili.
Contraddistinte da diversi gradi di consapevolezza, Virginia, Laura e Clarissa rivendicano, ognuna a suo modo e con i propri mezzi, il valore dell’autodeterminazione e il diritto alla felicità messo a repentaglio dalle vicissitudini delle loro esistenze.