Tutta la vita davanti è un film di Paolo Virzì sul complesso mondo del precariato raccontato da personaggi tragicomici tenuti insieme dalla disperazione e dal sogno del riscatto sociale.
Commedia agrodolce sul precariato, “Tutta la vita davanti” di Paolo Virzì, da vedere in streaming su Netflix, racconta la storia di Marta (Isabella Ragonese), giovane laureata in filosofia che, in attesa di conoscere l’esito di un concorso per ricercatrice, cerca un lavoro part-time.
Su consiglio della coinquilina Sonia (Micaela Ramazzotti), Marta approda alla Multiple Italia. L’azienda commercializza un costoso elettrodomestico multifunzione tramite ragazze addette al call center, mentre i ragazzi si occupano delle dimostrazioni a domicilio e delle vendite.
Tutti i giorni in guerra per un contratto da chiudere
Le sue colleghe sono ragazze ingenue e di scarso livello culturale che, sull’autobus, parlano di reality show che Marta nemmeno conosce. I venditori, invece, sono ragazzi in cerca di successo e di autostima, pronti a farsi la guerra senza esclusioni di colpi, pur di chiudere un contratto.
Daniela (Sabrina Ferilli) è la guida delle ragazze che, ogni giorno, motiva e stimola con messaggi sul cellulare, training di gruppo da villaggio turistico e premiazioni mensili con gadget per le più produttive e terribili ramanzine per le ragazze meno efficienti. Marta dimostra grande spigliatezza e una buona capacità persuasiva e scala posizioni su posizioni, fino farsi notare dal capo, Claudio (Massimo Ghini).
Lotta per la sopravvivenza senza diritti e tutele
Il film proposto in streaming su Netflix è uno spaccato del mondo del lavoro, in cui la lotta per la sopravvivenza, in questo caso rappresentata dall’appuntamento ottenuto e calendarizzato per le ragazze e la firma in calce ad un contratto di vendita per i ragazzi, diventa l’unico obiettivo per conquistarsi un posto al sole.
Una lotta “corpo a corpo” che spinge tanti giovani lavoratori a rinunciare a diritti fondamentali, nonostante gli sforzi di un sindacalista della Nidil (Valerio Mastandrea) che prova in tutti i modi ad entrare in quella realtà aziendale per parlare di contratti e tutele.
L’illusione del lavoro come riscatto sociale
Il lavoro, anche se sottopagato e tutt’altro che gratificante, diventa la zattera alla quale aggrapparsi con tutte le forze in attesa di un futuro migliore. Per i ragazzi della Multiple la vita scorre tra sogni e rimpianti, problemi familiari e insuccessi personali.
L’unica certezza è quell’impiego, nonostante la Multiple si riveli sempre più una sorta di mostro in grado di fagocitare e illudere i ragazzi, per poi punirli ed eliminarli con provvedimenti stile “Grande Fratello”.
Prendendo spunto dal libro della scrittrice sarda Michela Murgia, “Il mondo deve sapere”, Virzì sceglie lo stile della commedia nera per descrivere il mondo del lavoro, alternando sulla scena personaggi comici e tragici, teneri e feroci, ma tutti drammaticamente reali, tenuti insieme da una disperazione di fondo che non risparmia neanche i capi dell’azienda.
Il finale è tragico e liberatorio: ci vuole un omicidio per far uscire Marta (e non solo) dal labirinto di un lavoro che allontana e abbrutisce per riappropriarsi dei ritmi della vita reale.
Ultimo giorno per guardare questo film su Netflix: 28 febbraio 2023
Tutta la vita davanti
Guarda il Trailer del film