Su Netflix c’è un film di Woody Allen sempre bello da vedere; un giallo che può essere letto come una sorta di sequel dell’altra iconica pellicola “Io e Annie”.
Tra i film del passato più interessanti di Woody Allen, la piattaforma Netflix mette a disposizione dei suoi abbonati un film giallo ma pieno di humor da commedia datato 1993 e intitolato “Misterioso omicidio a Manhattan”.
Il suo titolo originale è “Manhattan Murder Mistery”, con regia, soggetto e sceneggiatura di Allen (in collaborazione con Marshall Brikman, Oscar per “Io e Annie” per la migliore sceneggiatura) e produzione di Robert Greenhut (nominato all’Oscar per un’altra nota pellicola del cineasta americano intitolata “Hannah e le sue sorelle”). Insomma, abbiamo per questo film una squadra consolidata messa in piedi dallo stesso Woody Allen, perfettamente funzionante come nelle sue migliori produzioni cinematografiche.
Questo film rappresenterebbe per molti una sorta di sequel non dichiarato della già citata “Io e Annie”, in quanto il suo soggetto era stato scritto inizialmente per questa pellicola precedente e la protagonista femminile è la stessa Diane Keaton. È proprio la protagonista di grandi successi come “Il padrino”, “Manhattan”, “Tutto può succedere” a collaborare anche questa volta accanto a Woody Allen, nelle vesti del protagonista maschile. Un duo come sempre esplosivo che riesce a mischiare al meglio le tinte della tensione narrativa alla vena più tipica della commedia.
In questo film c’è l’esordio sul grande schermo, con una parte comunque molto modesta, dell’attore Zach Braff, amatissimo per essere il volto principale della serie tv “Scrubs – Medici ai primi ferri”, per la quale ha ricevuto candidature a Emmy e Golden Globe.
Come nella consuetudine più cara ad Allen, anche questa pellicola su Netflix è ricca di citazioni cinefile che fungono da omaggio a tanti capolavori hollywoodiani. Per esempio a “La finestra sul cortile”, “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock, “La fiamma del peccato” di Billy Wilder oppure “La signora di Shangai” di Orson Welles.
Volendo analizzare l’apprezzamento sul web, gli utenti di Google lo hanno giudicato positivo per il 71%, mentre nei siti specializzati in recensioni è del 94% (su Rotten Tomatoes) e di 7,3 su 10 (su IMDb). Basta guardare il trailer su Youtube per rendersi conto di tutta la consueta frenesia nevrotica della coppia Allen-Keaton, che è sicuramente il punto focale anche di questo film.
Nonostante la vena volutamente da commedia, il film nasconde comunque uno scenario non propriamente roseo per il regista newyorchese. In quel momento era infatti reduce dalla separazione dolorosa e scandalosa da Mia Farrow (per la quale originariamente era stata scritta la parte femminile).
Un film quindi più intenso e doloroso di quanto non appaia a prima vista. Tanto che le battute di spirito sembrano a volte forzate, come se il cineasta voglia provocare la risata a tutti i costi ma non ne avesse, in fondo, tutta questa voglia.
La trama narra di Larry e Carol, sposati da tanti anni, con un figlio al college e in preda a una fase critica del loro rapporto. Una sera incrociano in ascensore una coppia di vicini di casa.
Quando la sera successiva scoprono che la donna è morta, Carol inizia a ipotizzare che il marito l’abbia eliminata per rifarsi una vita. La prematura scomparsa della donna trasformerà alcuni membri dell’élite letteraria di New York in detective dilettanti.
Mentre il marito Larry è sempre più contrariato e si farebbe volentieri i fatti suoi. I sospetti si allargano e non toccano solo il presunto assassino. Dov’è la verità?
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