Scopri la recensione e leggi la trama di “Storia di un crimine” una serie drammatica da vedere su Netflix basata sui crimini realmente accaduti tra Messico e Colombia negli anni Duemila.
Tra coloro che amano le serie tv crime su Netflix che vanno oltre le più note americane, sulla piattaforma americana ci sono tre miniserie interessanti da vedere, tutte basate su tre storie drammatiche che trasportano lo spettatore in uno scenario molto lontano da quello europeo.
Stiamo parlando dell’America Latina, con le problematiche politiche e sociali di cui si sente parlare su giornali e telegiornali, ma che non arrivano mai approfondite al meglio nel nostro Paese. Un mondo comunque lontano dal nostro, ma ricco di sfaccettature. Una serie antologica crime che può seguire un po’ le orme di precedenti produzioni come “Narcos” ed “El Chapo”.
Tra le serie drammatiche dedicate al mondo del crimine presenti su Netflix, ti consigliamo di vedere questa produzione messicana-colombiana intitolata “Storia di un crimine: il candidato” (titolo originale “Historia de un Crimen”). Si tratta della prima di tre stagioni con 22 episodi in totale da circa 35 minuti l’uno.
Prodotta nel 2019 dalla Dynamo, e distribuita dal colosso dello streaming, questa serie trae origine dall’evoluzione di crimini e delitti realmente successi in America Latina.
- La prima stagione ““Storia di un crimine: Colosio“si basa sull’assassinio nel 1994 del candidato presidente messicano Luis Donaldo Colosio.
- La seconda, intitolata “Storia di un crimine: Colmenares”, è invece ispirata alla vera storia del caso dello studente colombiano Luis Andrés Colmenares.
- Infine la terza stagione dal titolo “Storia di un crimine: La busqueda”, è basata sulla storia vera della sparizione della bambina messicana Paulette Gebara Farah.
Tra il politico, il biografico e il drammatico, questa produzione seriale fa registrare un apprezzamento del 79% degli utenti Google, e di 7,6 su 10 per gli utenti del sito IMDb. Sconosciuti al pubblico italiano gli attori interpreti, che sono Jorge A. Jiménez, Ilse Salas, Ari Brickman e Martin Altomaro.
La cosa interessante che caratterizza “Storia di un crimine: Il candidato” è il fatto che sia uscita assolutamente in sordina, quindi priva di aspettative. E per questo tutto ciò di buono che ha ottenuto è semplicemente frutto della sua resa televisiva. Partendo lenta, alza gradualmente l’asticella lungo il prosieguo della narrazione, per raggiungere un buon livello di tensione a molti livelli.
I personaggi sono tanti e di diversa natura, bravi nel ricreare una situazione sicuramente coinvolgente e ben approfondita sui fatti.
A dimostrazione di un buon lavoro sull’impianto narrativo, che non diventa mai noioso, con un ritmo incalzante e ricco di punti di vista.
Nella prima stagione, viene messo in scena il caso di Luis Donaldo Colosio, politico messicano e candidato presidenziale, il cui assassinio, avvenuto dopo un suo comizio a Tijuana nel 1994 in occasione della sua campagna elettorale, ha fatto discutere per tanti anni. I documenti delle indagini, infatti, sono stati resi pubblici soltanto nel 2018.
Questo brutale e ambiguo omicidio toccherà le corde di tutti i piani politici più alti del governo Messicano e spingerà la vedova in fin di vita Diana Laura e il capo della polizia di Tijuana Federico Benitez a una disperata caccia per scoprire la scomoda verità, nascosta agli occhi del popolo dalle figure più autoritarie del Paese.
Approfondimenti analoghi, ma di diverse storie nazionali, sono i soggetti delle seguenti due stagioni, tutte orientate a riportare a galla storie e verità molto scottanti.
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