Guarda su Netflix in streaming il film di Massimo Venier sulla “Generazione 1000 euro” sul precariato, un tema delicato trattato con umorismo e comicità.
Il precariato, il lavoro stressante e mal pagato, è il filo rosso che lega le storie dei protagonisti di “Generazione 1000 euro”, film di Massimo Venier, disponibile in streaming su Netflix, che racconta, con leggerezza e una buona dose di umorismo, uno spaccato sociale decisamente complicato.
Matteo (Alessandro Giulio Tiberi), giovane laureato in matematica, è costretto a lavorare, a 1000 euro al mese, nel reparto marketing di una multinazionale. Il suo sogno è la carriera universitaria, un obiettivo sul cui raggiungimento è costantemente illuso dal suo professore mentore (Paolo Villaggio) interessato solo a sfruttarne l’abnegazione e la dedizione.
Ragazzi e ragazze accomunati da sogni e speranze
L’amico e coinquilino Francesco (Francesco Mandelli) vive nel segno della sua grande passione per il cinema. Fa il proiezionista in un cinema d’essay e osserva la vita come se fosse un film, dando un voto secco e preciso alle cose. Ha i suoi sogni nel cassetto, ma preferisce far finta di niente e vivere con leggerezza, alla giornata.
Angelina (Carolina Crescentini) e Beatrice (Valentina Lodovini) incarnano, rispettivamente, la donna in carriera che vive in simbiosi con il trolley ed è pronta a tutto per il lavoro e la brava ragazza che coltiva la sua passione di sempre e aspetta pazientemente che il suo sogno si realizzi.
L’infinita rincorsa al lavoro tra opportunità precarie e mal pagate
Due figure che andranno, in un modo e nell’altro, ad incrociare (e complicare) le vite dei due amici. Amore, precariato e ambizioni si fondono così in un cocktail che funziona ma non avvolge fino in fondo lo spettatore.
Tutti i protagonisti, anche se da diverse angolature e con prospettive a volte lontane e opposte, provano a restare aggrappati alla giostra del lavoro, sognando, chi in maniera esplicita e dichiarata, chi senza crederci fino in fondo per non illudersi, un futuro luminoso e finalmente sereno.
In brevissimo tempo una serie di eventi si abbatteranno su Matteo che, lasciato dalla fidanzata, sfrattato ed a rischio licenziamento, sarà posto per la prima volta nella sua vita davanti alle responsabilità.
Quando la laurea non basta e diventa solo un’illusione
La verve comica dei protagonisti prende quasi sempre il sopravvento sul tema centrale del film che racconta, almeno in diversi passaggi, le difficoltà di una generazione studiosa e preparata che fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro, anche per la mancanza di pragmatismo e di competenze operative.
Un gap che anche nel mondo del lavoro attuale, soprattutto al Sud, risulta spesso difficile da colmare. Tanti, troppi i ragazzi che, usciti dall’università, magari con una laurea con il massimo dei voti, faticano a trovare spazio anche per l’incapacità di sintonizzarsi con il mondo reale.
Liberamente ispirato al libro “Generazione 1000 euro” di Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa, il film disponibile in streaming su Netflix ha il merito di trattare un tema delicato con umorismo e una comicità, non di rado, amara. Meglio non illudersi troppo, sembrano pensare i protagonisti del film. E non è forse quello che pensano anche i nostri ragazzi?
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