Tra i drammatici su Netflix, c’è un potente racconto di giustizia e coraggio, basato su una storia vera, che denuncia le ingiustizie del sistema giudiziario americano.

Un uomo condannato a morte senza prove concrete, un avvocato determinato a sfidare un sistema corrotto e un viaggio tra ingiustizia, pregiudizi e speranza. Ecco gli ingredienti principali di un drammatico su Netflix basato su una storia realmente accaduta negli anni Ottanta.

In un’America ancora segnata da profonde disuguaglianze, la ricerca della verità diventa una battaglia contro il tempo, dove la giustizia sembra un privilegio per pochi. Ci sono storie infatti che non solo meritano di essere raccontate, ma che hanno il potere di scuotere le coscienze e mettere in discussione il sistema in cui viviamo.

Parliamo del film “Il diritto di opporsi” (“Just Mercy”, 2019), diretto da Destin Daniel Cretton. Basato su una vicenda reale, il film racconta la lotta dell’avvocato Bryan Stevenson, interpretato da Michael B. Jordan (“Senza rimorso”, “Creed – Nato per combattere”), per difendere i condannati ingiustamente nel braccio della morte.

Una pellicola intensa, toccante e necessaria, che mette in luce le falle del sistema giudiziario americano e il razzismo ancora profondamente radicato nella società.

La trama prende le mosse negli anni Ottanta, quando Bryan Stevenson, un giovane e brillante avvocato laureato ad Harvard, decide di trasferirsi in Alabama per fondare l’Equal Justice Initiative, un’organizzazione dedicata a difendere chi non può permettersi un’adeguata assistenza legale.

Tra i suoi primi casi c’è quello di Walter “Johnny D.” McMillian, interpretato da Jamie Foxx (“The Burial – Il Caso O’Keefe”, “Collateral”), un uomo afroamericano condannato a morte per l’omicidio di una giovane donna bianca, nonostante le prove a suo favore e la totale inconsistenza delle accuse.

Stevenson, con l’aiuto della sua collega Eva Ansley, inizia una battaglia legale contro un sistema corrotto e discriminatorio, scontrandosi con giudici prevenuti, pubblici ministeri ostili e un’opinione pubblica che sembra aver già deciso il destino di McMillian. Il film segue il percorso pieno di ostacoli di Stevenson, tra momenti di speranza e dure sconfitte, fino al sorprendente epilogo della vicenda.

Uno dei punti di forza del film è senza dubbio il cast. Michael B. Jordan offre infatti una performance misurata e intensa, interpretando il suo ruolo con una miscela perfetta di determinazione, empatia e vulnerabilità. La sua lotta per la giustizia è raccontata con grande umanità, evitando il rischio di trasformare il personaggio in un eroe infallibile.

Mentre Jamie Foxx è semplicemente straordinario. Con uno sguardo carico di sofferenza e rassegnazione, riesce a trasmettere il dolore di un uomo condannato ingiustamente, senza mai cadere nel melodramma. La regia, in linea con la vicenda, è sobria e senza fronzoli, lasciando che siano la storia e le interpretazioni a parlare.

Il film evita qualsiasi spettacolarizzazione del dolore e della violenza, optando per una narrazione realistica e rispettosa. Questo titolo drammatico presente in streaming su Netflix presenta giudizi positivi da parte degli utenti di Google pari all’84%, sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes pari all’85%, mentre su IMDb il punteggio è 7,6 su 10.

Una pellicola giudicata sempre attuale alla luce dei movimenti per i diritti civili che continuano a scuotere gli Stati Uniti e non solo, ricordando all’opinione pubblica che la lotta per la giustizia non è mai finita.

“Un film denso di umanità, che evita il sensazionalismo e colpisce per la sua autenticità. Michael B. Jordan e Jamie Foxx regalano interpretazioni cariche di forza e vulnerabilità” (The Guardian).

Il trailer su Youtube immerge subito lo spettatore in un’atmosfera opprimente, capace di colpire lo spettatore e di coinvolgerlo lasciandolo con una domanda aperta: quante altre vite vengono distrutte ogni giorno a causa di un sistema ingiusto?

Scopri altri film drammatici da vedere su Netflix