Scopri la recensione e guarda il trailer di un film su Netflix poco conosciuto, con un cast di alto livello e una storia ironica e familiare.
Per gli amanti delle commedie americane dal titolo poco noto ma ben fatte c’è su Netflix un film molto interessante che parla di famiglia e di tutta la serie di conseguenze che si possono creare quando non tutto fila liscio.
Si intitola “The Meyerowitz Stories”, ma forse in pochi lo conosceranno. Con la regia di Noah Baumbach (“Il calamaro e la balena”, “Il matrimonio di mia sorella”) e la produzione di Gilded Halfwing, vanta un cast davvero molto prestigioso. Ci sono i nomi di attori blasonati del calibro di Adam Sandler (“Cambia la tua vita con un click”, “50 volta il primo bacio”), Ben Stiller (“Una notte al museo”, “Tutti pazzi per Mary”), Emma Thompson (“Love Actually – L’amore davvero”, “Nanny McPhee – Tata Matilda”) e Dustin Hoffman (“Rain Man – L’uomo della pioggia”, ““Un uomo da marciapiede”, “Kramer contro Kramer”).
Una prima percezione dell’ironia di questo film si può avere guardando il divertente trailer, su Youtube oltre che sul canale ufficiale della piattaforma di streaming, che mette bene in evidenza i diversi personaggi e i loro ruoli in una famiglia altamente disfunzionale, ma molto spassosa.
Ci sono diverse tematiche centrali. Ci sono i legami di sangue, spesso difficili o ingombranti; il dovere delle tradizioni, da seguire e difficili da scardinare, il peso dell’eredità, le risate e una morale a sorpresa.
Sullo sfondo, una New York piena di contraddizioni. A partire dai grattacieli nati su vecchi edifici che ospitavano le attività di un tempo. Così come le originarie comunità che si ritrovano a fare i conti con un senso di smarrimento in una metropoli in velocissimo cambiamento.
Lo stile scelto dal regista è quello dell’umorismo (e gli attori in questo sono veramente perfetti), elegante e sofisticato, mai esagerato, che sottolinea con tenerezza la nostalgia di un passato che diventa sempre più lontano.
Nonostante ciò, il Web non premia al meglio questo titolo della library di Netflix. Su Google la percentuale di gradimento è del 62%, mentre sui siti accreditati di punteggi e recensioni come Rotten Tomatoes e IMDb il giudizio è rispettivamente di 92% e di 6,9 su 10. Quindi un po’ di squilibrio nelle valutazioni, ma vale la pena vederlo per darne un proprio giudizio personale.
La trama racconta di una famiglia fuori dal comune, i Meyerowitz, di origine ebraica.
Harold è il padre, uno scultore profondamente tormentato dal mancato riconoscimento al proprio lavoro; Maureen, la quarta moglie, grande bevitrice e cuoca di piatti molto strani ma che, dietro l’apparenza svampita, sa bene cosa vuole e cosa no; e poi ci sono i tre figli nati da matrimoni differenti: Danny e Jean, i maggiori, e Matthew, il fratellastro che è anche il preferito dal papà.
È lui l’unico della famiglia a non aver seguito le ambizioni artistiche, occupandosi con successo di finanza. Tra i due ragazzi non corre buon sangue.
Danny, dopo il divorzio, si trasferisce a New York per rivedere il padre e accompagnare la figlia Eliza, aspirante film-maker che si cimenta in soft-porno demenziali, al college.
Ma cosa succederà in questa stramba famiglia dagli equilibri molto instabili?
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