Scopri la recensione di questa miniserie Netflix che narra un’epica storia familiare che intreccia realismo e destino, amore e solitudine.

C’è una miniserie del 2024 su Netflix che dovresti recuperare e vedere una di queste sere: basata su uno dei capolavori della letteratura mondiale, scritto dal premio Nobel Gabriel García Márquez nel 1967, esplora la vita di una famiglia destinata a vivere nell’eterna ciclicità del tempo, tra realtà e magia, tra speranze e tragedie.

L’opera di Márquez, con la sua scrittura magica, il realismo straordinario e la profondità emotiva, era destinata a sfidare ogni tentativo di adattamento. Ma la serie, pur essendo un’impresa audace, è riuscita a portare sullo schermo la magia del romanzo in un modo che riesce a rispettarne la complessità pur modernizzandola.

Di cosa stiamo parlando? Ovviamente di “Cent’anni di solitudine”, iconico titolo letterario. Una delle sfide principali di un adattamento di un libro di tale portata è la fedeltà all’opera originale. In questo caso la serie, prodotta dallo studio colombiano Dynamo in collaborazione con Netflix, è riuscita a essere rispettosa del materiale di partenza, mantenendone inalterata l’essenza.

Cosa succede quando il destino sembra ripetersi all’infinito? Come affrontare l’amore e la solitudine quando il tempo e la memoria sembrano non avere fine?

Il realismo magico, che caratterizza gran parte della narrazione di García Márquez, è stato abilmente tradotto in immagini che catturano il soprannaturale senza perderne la sua poesia. Le scene sono ricche di colori, simbolismo e movimenti di camera che evocano il dinamismo e la stranezza che permeano il romanzo.

La trama di “Cent’anni di solitudine” ruota infatti attorno alla famiglia Buendía, in particolare alla figura di José Arcadio Buendía e alla sua città immaginaria, Macondo.

Nel romanzo, il tempo si intreccia e si ripete in un ciclo eterno, e la storia di questa famiglia (le sue fortune e sfortune, amori e tradimenti) è narrata con l’intensità e la ricchezza tipiche del realismo magico.

La famiglia Buendía è al centro di un dramma che attraversa diverse generazioni, costellato da eventi straordinari e personaggi memorabili, tra cui storie d’amore impossibili, presagi di morte e la continua ricerca di senso in un mondo che sembra sfuggire al controllo umano.

Nel cast, spiccano Claudio Cataño, nella parte del colonnello Aureliano Buendía mentre nei panni di misterioso Melquiades c’è Moreno Borja. Gli altri attori provenienti da paesi come Colombia e Messico aiutano a dare autenticità e profondità ai personaggi. Ogni membro della famiglia Buendía è, infatti, interpretato con intensità e sfumature, riuscendo a trasmettere le emozioni contrastanti che li caratterizzano.

Sviluppandosi lungo 8 episodi di poco meno di un’ora l’uno, questo viaggio narrativo esplora un capitolo cruciale della storia della famiglia e della sua città, con numerosi personaggi e eventi che si intrecciano e si sovrappongono.

In merito all’indice di gradimento sul web, gli utenti di Google hanno giudicato positivamente questa serie con una percentuale di 96%, sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes è di 85%, mentre su IMDb il punteggio è di 8,5 su 10.

Incredibilmente intenso e visivamente penetrante il trailer ufficiale, presente sul canale Youtube di Netflix, fatto di sguardi e di immagini esotiche che catturano l’interesse dello spettatore. Una produzione che potrà trovare il favore degli appassionati del romanzo, della letteratura latinoamericana, ma non solo. Tra incanto e malinconia.

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