Scopri la serie cult Netflix che esplora gli intrighi e le manipolazioni dietro la corsa al potere. Una storia che sembra anticipare la realtà politica americana.
Hai mai pensato a cosa accade dietro le porte chiuse del potere? Cosa succede nei corridoi della Casa Bianca, dove ogni parola può decidere il destino di una nazione? Ho sempre avuto una certa fascinazione per questo mondo e finalmente, nonostante sia uscito già da un po’, qualche settimana fa, ho avuto modo di vedere House of Cards su Netflix, una serie televisiva che mi ha tenuto incollato allo schermo per settimane.
E ora, a pochi mesi dalle prossime elezioni per la Casa Bianca, questa produzione sembra più attuale che mai.
House of Cards, distribuita su Netflix, è una serie politica drammatica che affonda le sue radici nell’omonima miniserie britannica del 1990, ma soprattutto nell’omonimo romanzo di Michael Dobbs, ex capo di gabinetto di Margaret Thatcher.
Gli sceneggiatori sono riusciti a fissare nuovi parametri per il genere politico, proprio come l’hanno fatto successivamente con titoli come Scandal, The West Wing o The Newsroom, che hanno continuato a esplorare i meandri del potere.
Ma House of Cards è diverso: è crudo, spietato, e in un certo senso profetico, se pensiamo agli scandali e ai giochi di potere che vediamo ogni giorno sulle prime pagine dei giornali.
Il protagonista, Frank Underwood, è uno dei personaggi più inquietanti e affascinanti che la TV abbia mai visto. Interpretato magistralmente da Kevin Spacey, Underwood è un politico pronto a tutto pur di ottenere potere, senza scrupoli, senza freni. Una delle cose che mi ha colpito di più è il suo sguardo diretto in camera, un escamotage geniale che rompe la quarta parete e rende lo spettatore complice dei suoi intrighi.
Peccato che Spacey, che ha vinto un Golden Globe e numerosi altri premi per questo ruolo, sia stato travolto da accuse pesanti nella vita reale, che lo hanno praticamente emarginato dalle scene negli ultimi anni. Tuttavia, la sua interpretazione in House of Cards resta una delle migliori della sua carriera.
La trama ruota attorno alla scalata di Frank Underwood verso la presidenza degli Stati Uniti, una scalata fatta di intrighi, menzogne e manipolazioni. Ma non è solo Frank a emergere: al suo fianco c’è Claire Underwood, interpretata dall’eccezionale Robin Wright, che evolve da moglie fedele a figura di potere altrettanto spietata.
Il loro rapporto è uno dei cardini della serie, ed è intrigante vedere come Claire diventi, puntata dopo puntata, non solo una complice, ma una vera e propria forza dominante.
Mentre guardavo questa serie, non potevo fare a meno di pensare a quanto sia attuale, soprattutto in vista delle prossime elezioni americane. I meccanismi di manipolazione politica che vediamo nella finzione di House of Cards sembrano riflettersi nel mondo reale.
Fake news, scandali, giochi di potere: tutto questo è più attuale che mai, e questa serie su Netflix lo mostra con una lucidità inquietante.
House of Cards ha sicuramente lasciato un segno importante nella storia della TV. Nonostante un calo di interesse nelle ultime stagioni, soprattutto dopo l’uscita di scena di Kevin Spacey, resta un capolavoro seriale.
La regia è curata, la fotografia è straordinaria, e la sceneggiatura non fa sconti. Ogni episodio è un colpo allo stomaco, una lenta discesa nel lato oscuro della politica.
Se non l’hai ancora vista, ti consiglio di recuperarla. Anche ora, anni dopo la sua prima uscita, la serie riesce a parlare al nostro presente con una forza straordinaria.
In un panorama televisivo dove il political drama è sempre più centrale, House of Cards si erge ancora come una delle serie più potenti e rilevanti. Un must per chi ama intrighi, politica e una buona dose di cinismo.
Scopri le recensioni di altre serie tv da vedere su Netflix.
- Crimine, psicologia e indagini: la favolosa serie Netflix che esplora il lato oscuro della mente umana.
- Un viaggio oscuro tra potere e criminalità: su Netflix c’è una miniserie crime-thriller da vedere stasera.
- Su Netflix una miniserie che ti porta nel mondo della moda, tra sfide personali e temi legati all’identità di genere.