Scopri su Netflix un thriller che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, con un incasso di oltre 350 milioni di dollari.

Un omicidio brutale, uno sguardo magnetico e un semplice gesto che ha fatto la storia del cinema: non solo un thriller erotico, ma un’opera che ha ridefinito il genere, trasformando Sharon Stone nella femme fatale per eccellenza e lasciando il pubblico sospeso tra desiderio e pericolo.

Su Netflix c’è uno dei titoli cult degli anni Novanta. Indovinato di cosa stiamo parlando? Indubbiamente di “Basic Instinct”, diretto nel 1992 da Paul Verhoeven e scritto da Joe Eszterhas. Protagonisti di questa iconica pellicola sono Michael Douglas (“Solitary Man”, “The Game – Nessuna regola“), nel ruolo del detective Nick Curran, e Sharon Stone (“Alpha Dog”, “Gigolò per caso“), che interpreta la scrittrice di gialli Catherine Tramell.

Paul Verhoeven, noto per il suo stile provocatorio e la capacità di mescolare erotismo e violenza (come in “RoboCop” e “Atto di forza”), porta sullo schermo una regia raffinata ma audace. La fotografia dal canto suo, curata da Jan de Bont, gioca con luci e ombre per creare un’atmosfera sensuale e al tempo stesso inquietante.

La sceneggiatura di Joe Eszterhas, costata circa 3 milioni di dollari, è un perfetto esempio di noir contemporaneo, con dialoghi taglienti e una narrazione che mantiene alta la tensione fino all’ultima scena.

Janet Maslin del New York Times non a caso ha elogiato il film, affermando: “Basic Instinct trasferisce l’abilità di Verhoeven per il materiale orientato all’azione nel regno dell’intrigo hitchcockiano, e i risultati sono visceralmente efficaci anche quando non hanno senso”, mentre Dave Kehr del Chicago Tribune ha criticato il film: “Verhoeven non esplora il lato oscuro, ma lo sfrutta semplicemente, e questo fa tutta la differenza del mondo”.

Ricordi di cosa parla la trama? La storia ruota attorno all’omicidio di una rockstar, Johnny Boz, trovato brutalmente assassinato con un rompighiaccio. L’indagine viene affidata al detective Nick Curran, un poliziotto con un passato turbolento, segnato da dipendenze e azioni impulsive.

I sospetti ricadono immediatamente su Catherine Tramell, un’affascinante scrittrice di romanzi polizieschi, le cui opere sembrano descrivere delitti simili a quello avvenuto. Man mano che l’indagine procede, la relazione tra Curran e Tramell si trasforma in un gioco pericoloso di seduzione e manipolazione, in cui la linea tra realtà e finzione si fa sempre più sottile.

Il film esplora il tema del desiderio, della dipendenza e del potere, mettendo in scena un protagonista maschile fragile e vulnerabile contrapposto a una femme fatale forte e inafferrabile. Una delle scene più celebri di “Basic Instinct” è quella dell’interrogatorio, in cui Catherine accavalla le gambe senza indossare biancheria intima, lasciando di sasso sia gli investigatori sia gli spettatori.

Questa sequenza è diventata uno dei momenti più iconici della storia del cinema e ha contribuito a trasformare Sharon Stone in una star internazionale. L’attrice offre infatti un’interpretazione magnetica, riuscendo a rendere Catherine un personaggio enigmatico, sofisticato e imprevedibile, tanto da essere considerata una delle migliori femme fatale del grande schermo.

Non sono mancate però le polemiche. All’uscita, questo film ora disponibile su Netflix, scatenò diverse polemiche, soprattutto relative a una rappresentazione negativa della bisessualità, associandola a tendenze omicide e manipolatorie. Inoltre, la pellicola venne criticata per il suo contenuto, con scene di sesso esplicite che portarono a censure in diversi Paesi.

Nonostante le controversie, il film ottenne un enorme successo, incassando oltre 350 milioni di dollari a fronte di un budget di 49 milioni. Il successo commerciale consolidò il filone dei thriller erotici, ispirando numerosi titoli successivi, sebbene pochi siano riusciti a eguagliare l’impatto del film di Verhoeven.

Il trailer, disponibile anche su Youtube, dà un assaggio di quanto questo thriller sia audace, sensuale e avvincente, ridefinendo il genere noir degli anni Novanta. Un film che resta comunque una pietra miliare del cinema, capace di mantenere intatto il suo fascino anche a distanza di oltre trent’anni dalla sua uscita.

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