Scopri la recensione e guarda su Netflix una commedia drammatica che racconta la forza delle imperfezioni umane, con Miriam Leone e Stefano Accorsi.

Immagina di trovarti in un ristorante un po’ speciale, gestito da persone con disturbi psicologici: dietro ogni gesto c’è una storia, dietro ogni sguardo un universo di fragilità. “Marilyn ha gli occhi neri”, disponibile su Netflix, è proprio questo: una commedia drammatica che esplora il lato più umano delle nevrosi e delle imperfezioni che ci rendono unici.

Un film che, mostrando la salvifica complicità tra persone speciali e sgangherate, – ha scritto Serena Nannelli su Il Giornale fa riflettere sulla diversità, conduce alla scoperta di sé nell’altro e certifica il potere dell’inclusione.

Diretto da Simone Godano nel 2021, già apprezzato nella direzione di “Croce e delizia” e “Moglie e marito”, la pellicola ha conquistato il pubblico, con l’83% di gradimento su Google, un 6,6 su IMDB e uno straordinario 90% su Rotten Tomatoes.

Due protagonisti indimenticabili: Clara e Diego

La trama ruota attorno a due personaggi tanto diversi quanto affascinanti. Clara Pagani (interpretata da una intensa Miriam Leone) è una donna che vive di bugie, creando un’immagine di sé che esiste solo nelle sue fantasie e sui social.

Dall’altra parte c’è Diego (Stefano Accorsi), un uomo chiuso, tormentato dalle sue ossessioni compulsive, ma che non riesce a dire una menzogna nemmeno per sbaglio. I due si incontrano in un centro diurno per la riabilitazione di persone con disturbi mentali, sotto la guida dello psichiatra Paris.

Un evento imprevedibile li porta a dover collaborare nella gestione di un ristorante. Un’impresa che all’inizio appare folle e condannata al fallimento. Eppure, contro ogni aspettativa, il progetto funziona. Con il tempo, anche il rapporto tra Clara e Diego evolve, rivelando un’intesa profonda e commovente.

L’arte di raccontare le nevrosi quotidiane

La vera forza di questo film, ora visibile in streaming su Netflix, sta nella capacità di Godano di trasformare i disturbi mentali in parte integrante della narrazione, senza mai cadere nel cliché o nella compassione forzata.

Le piccole ossessioni di ogni personaggio diventano strumenti per esplorare temi universali: la paura di non essere accettati, il bisogno di appartenenza, l’importanza del riscatto personale.

Anche il contesto post-pandemia si fa sentire: il ristorante, il cibo e i social media diventano simboli che riflettono la nostra quotidianità recente.

Un cast di eccellenza: Accorsi e Leone

La chimica tra Stefano Accorsi e Miriam Leone è il cuore del film. Accorsi, ormai consolidato nel panorama cinematografico italiano dopo successi come “L’ultimo bacio” di Muccino e Le fate ignoranti di Ozpetek, interpreta Diego con una sensibilità straordinaria.

Leone, dal canto suo, porta sullo schermo una Clara complessa e sfaccettata, dimostrando ancora una volta di essere una delle attrici più versatili della sua generazione. Curiosamente, per il ruolo, l’attrice ha dovuto indossare lenti a contatto nere per coprire i suoi famosi occhi verdi.

La forza della musica e dei riconoscimenti

La colonna sonora, arricchita dal brano “Nei tuoi occhi” di Francesca Michielin, è un altro elemento di grande impatto. La canzone ha ricevuto candidature sia ai David di Donatello che ai Nastri d’Argento. Il film, inoltre, ha ottenuto il Globo d’oro come miglior commedia e il Ciak d’oro a Stefano Accorsi per la miglior interpretazione.

Una riflessione finale

“Marilyn ha gli occhi neri” non è solo un film, ma una celebrazione dell’umanità nelle sue sfumature più intime e spesso invisibili. Alla fine, ti lascia una domanda aperta: quante delle nostre piccole ossessioni sono davvero un ostacolo e quante, invece, ci definiscono e ci spingono a essere migliori?

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