Scopri la recensione e guarda il trailer di “Zona d’ombra”, un film drammatico e biografico su Netflix con Will Smith e Alec Baldwin.
Tra i film drammatici stranieri su Netflix, c’è un titolo che forse non conoscerai con protagonista Will Smith. Non è uno dei suoi film principali, ma può rappresentare una bella scoperta per chi ama le storie biografiche di personaggi dal grande valore sociale e umano.
Si intitola “Zona d’ombra” (titolo originale “Concussion”), uscito nel 2015 con la regia di Peter Landesman (“The Silent Man”) e prodotto da Columbia Pictures, Scott Free Productions, The Shuman Company e Village Roadshow Pictures.
La storia prende ispirazione dall’articolo “Game Brain” scritto per GQ nel 2009 da Jeanne Marie Laskas. Si tratta della storia vera di un neuropatologo nigeriano, dottor Bennet Omalu, che scoprì una malattia degenerativa che intacca il cervello dopo ripetuti colpi alla testa. Il suo lavoro divenne fondamentale per le indagini sulla morte di un ex campione di football.
Questo film, che è possibile trovare in streaming sulla nota piattaforma, è stato candidato a diversi premi internazionali, tra cui un Golden Globe per il migliore attore per un film drammatico a Will Smith. Accanto all’apprezzato attore (interprete di innumerevoli successi come “La ricerca della felicità”, “Una famiglia vincente – King Richard”, “Alì”) ci sono nomi del calibro di Alec Baldwin (“The Aviator”, “The Cooler”) e David Morse (“Il miglio verde”, “Disturbia”).
L’indice di gradimento del popolo del web evidenzia un buon livello di apprezzamenti: è del 76% la percentuale di utenti Google che lo ha amato, mentre sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes è del 74% e infine su IMDb la valutazione è di 7,1 su 10.
Il trailer ufficiale su Youtube di questa pellicola di poco più di due ore così recita: “I suoi metodi erano inusuali, ma la sua scoperta ha cambiato il mondo”. E guardandolo diventa subito chiarissima tutta l’intensità di una controversa storia vera piena di dolore, di mistero e di speranza.
Zona D’Ombra su Netflix
La storia di Bennet Omalu, infatti, ha tutte le caratteristiche per costruire un film di successo: impossibile non provare empatia nei confronti del protagonista, con la sua ricerca della verità in una disperata ed estenuante lotta contro la gigante corporation del football. Anche in questo titolo, come nel precedente “Parkland”, il regista opera nell’ambito del medical drama. La parola “concussion” significa letteralmente “trauma cerebrale”. E dall’ambito medico appunto si parte per fare luce sull’omertà e sull’insabbiamento di verità quando ci sono troppi poteri forti e interessi economici.
L’atmosfera che si respira è di un crescente stato di tensione che avvolge lo spettatore, che lotta insieme al protagonista per la giustizia. Ad avvalorare questo, la grandissima forza espressiva ed emotiva di Will Smith, ma anche la convincente interpretazione di tutti gli attori coinvolti nella narrazione, tutti con un volto e una personalità molto netti e definiti.
La trama narra del valoroso quanto bizzarro medico Bennet Omalu, neuropatologo nigeriano emigrato a Pittsburgh. La svolta alla sua carriera arriva quando si troverà, in un giorno di settembre 2002, a fare l’autopsia del corpo di una celebre stella della NFL, Mike Webster. A un certo punto della sua vita, l’atleta aveva iniziato a lamentare intense emicranie e segni di squilibro mentale. Era diventato pazzo.
Ma non per il dottor Omalu. Inizia così una serie di esami che paga di sua tasca per approfondire e si rende conto di una malattia neurodegenerativa del cervello causata dai ripetuti colpi alla testa subiti negli anni del football.
Da qui inizia una lotta alla verità, soprattutto quando si aggiungono tanti altri casi analoghi tra ex stelle di questo sport americano, mettendosi contro una potenza nazionale.
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