Cerchi un buon thriller italiano su Netflix? Ecco un film ben fatto e pieno di grandi interpretazioni, con protagonista un perfetto Riccardo Scamarcio.
Molto coerente con il cinema di alta tensione e di paura degli anni Duemila, con ambientazioni cupe ma credibili delle aree rurali italiane, su Netflix c’è un film thriller che ricalca l’antico spiritismo del passato legato alle aree del Sud Italia. Il tutto girato in una versione “horror all’italiana”, con intense interpretazioni e scenari che riportano alla mente vecchi ricordi di un tempo che non c’è più, ma che risulta comunque attuale.
Per chi ama il genere, sulla piattaforma di streaming è disponibile “Il legame”, un film uscito nel 2020 ma che fa sempre parlare di sé per la critica molto positiva ricevuta. Diretto da un Domenico De Feudis al suo esordio, ma acclamatissimo per questa produzione che ricalca un famosissimo “Paranormal Activity” e tutta la migliore tradizione horror degli anni Duemila.
Questa pellicola prende liberamente spunto dal libro “Sud e magia” di Ernesto de Martino e riesce a creare un crescendo di tensione, mettendo la giusta dose di ansia che ci si aspetta da un film di questo genere. Non mancano inquietudine e spavento, soprattutto per la buona fotografia e le buone interpretazioni attoriali.
Nel ruolo del protagonista maschile abbiamo Riccardo Scamarcio, perfetto per un film sull’occulto della tradizione pugliese, date le sue origini. Con lui Mìa Maestro, la giovane Giulia Patrignani, Mariella Lo Sardo, Federica Rossellini, Raffaella D’Avella e Sebastiano Filocamo.
Mentre il resto del cast, essendo abbastanza sconosciuto al grande pubblico, non è ricollegabile a nessun altro immaginario in maniera netta e decisa, è interessante proprio il ruolo di Scamarcio, generalmente più legato a un’immagine vicina a commedie, polizieschi e drammi. E proprio lui (che è anche produttore) sostiene in maniera eccelsa anche le scene più puramente horror, il trucco e il file rouge del raccapricciante.
La storia inizia con uno spostamento lungo la Penisola, ma non dal Sud al Nord, ma al contrario di discesa, verso una cultura fatta di riti pagani, di culti mistici e di antiche maledizioni che erano legati ai luoghi rurali del Sud Italia. Una narrazione, dunque, che altro non è che un classico rivisitato alla luce dello spiritismo folkloristico meridionale.
Il legame
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Francesco è deciso a far conoscere la sua compagna Emma e la figlia di lei, Sofia, a sua madre Teresa che abita in una antica villa circondata da ulivi centenari in un paesino del Sud Italia. Iniziano così un viaggio lungo lo Stivale per recarsi in questo luogo che sembra incantato.
La donna ha la nomea di essere una guaritrice capace di operare riti magici sulle persone. La casa grande e opulenta dove sono arrivati è piena di mistero.
La bambina però comincia ad avvertire una strana presenza, finché viene punta da una tarantola durante la notte. E da quel momento Emma e sua figlia assisteranno a eventi sempre più inquietanti.
Tra riti, misteri e cure quasi magiche, si rivela tutta la natura sovrannaturale della situazione e prende forma un misfatto avvenuto in quelle terre tanti anni prima.
La bambina intanto mostra sconcertanti segni di malattia e di possessione. In un crescendo vertiginoso di tensione, Emma cercherà di fuggire, anche se il legame maligno che si sta creando intorno a lei e a sua figlia sembra non lasciarle ormai nessuna via di scampo.
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