Su Netflix guarda un horror biografico che unisce tensione e spettacolarità, con Russell Crowe in un ruolo controverso, magnetico e intrigante.
Cosa accade quando un uomo di fede si trova faccia a faccia con il male assoluto? E fino a che punto il passato oscuro della Chiesa può nascondere segreti inimmaginabili?
Queste sono le domande che animano un horror su Netflix diretto da Julius Avery (“Son of a Gun”, “Samaritan”) un viaggio tra tensione, mistero e battaglie spirituali. Uscito nel 2023, questo film è liberamente tratto dai libri di memorie intitolati “Un esorcista racconta” e “Nuovi racconti di un esorcista” di Gabriele Amorth.
Si intitola “L’esorcista del Papa” (“The Pope’s Exorcist”) e mescola elementi horror e thriller spirituale, proponendo un’interpretazione romanzata delle vicende di padre Gabriele Amorth, celebre esorcista ufficiale del Vaticano. Una pellicola che cerca di unire il fascino della fede a un’azione cinematografica dal ritmo incalzante.
Magnetico Russel Crowe (“Nessuna verità”, “Il Gladiatore“,”A Beautiful Mind“) nelle vesti del protagonista. Il peso del film è infatti retto principalmente dalla sua performance, che riesce a bilanciare umorismo, autorità e umanità nel suo ruolo. La sua interpretazione dona credibilità a una narrazione che rischia, in alcuni punti, di scivolare nel grottesco.
Crowe dà invece vita a un personaggio capace di connettersi con il pubblico, mostrando il lato umano di un uomo chiamato a confrontarsi con il male assoluto. Da notare la presenza italiana di Franco Nero (“Il giorno della civetta”, “Django”) nel ruolo stesso del Papa.
Per quanto riguarda l’atmosfera generale, la regia alterna momenti di suspense ben orchestrati a sequenze più frenetiche, con un’estetica che oscilla tra il gotico e il moderno. L’uso delle ambientazioni, come le catacombe e i luoghi sacri, è inoltre il valore aggiunto per amplificare il senso di inquietudine e isolamento, anche se alcune scene risultano un po’ prevedibili per gli appassionati del genere.
Non a caso il prestigioso New York Times ha elogiato il lavoro di Julius Avery, affermando che il film “incorpora spaventi legittimi in una trama a metà tra Indiana Jones e un romanzo di Dan Brown, con tocchi di camp degni di Ken Russell“.
La trama segue padre Gabriele Amorth nel suo tentativo di affrontare un caso particolarmente complesso di possessione demoniaca. Il sacerdote, noto per il suo approccio diretto e anticonvenzionale, si ritrova coinvolto in una battaglia spirituale che scava nel passato oscuro del Vaticano e solleva inquietanti domande sulla fede, sulla colpa e sul potere del male.
La storia si sviluppa attraverso scenari claustrofobici e momenti di tensione costruiti con cura, ma non manca di cliché tipici del genere horror. Le possessioni sono rappresentate con un’abbondanza di effetti speciali e un’estetica visiva piuttosto spettacolare, ma a tratti eccessiva.
Tuttavia, la forza del film risiede nella caratterizzazione del protagonista: padre Amorth è ritratto come un uomo combattuto, ma profondamente convinto del suo ruolo nella lotta contro le forze oscure.
Ciò si può notare già nel trailer di questo horror in streaming su Netflix, presente anche su Youtube, nel quale è ben visibile la miscela di azione e mistero spirituale che caratterizza la pellicola.
A livello di giudizi da parte del web, abbiamo una percentuale positiva da parte degli utenti di Google pari al 67%, sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes è di 50%, infine sul sito IMDb il punteggio è 6,1 su 10.
In sostanza, pur non rivoluzionando il cinema horror, “L’esorcista del Papa” offre uno spettacolo solido e intrattiene bene gli amanti del genere.
Il film solleva inoltre interrogativi interessanti sulla fede e sulla natura del male, anche se tende a semplificare temi complessi per favorire l’impatto visivo e narrativo. Per chi ama l’horror sovrannaturale e chi cerca una storia ricca di tensione e spettacolarità.
Scopri altri film horror su Netflix.