Scopri su Netflix questa miniserie thriller spagnola tratta da un romanzo di Harlan Coben. Colpi di scena e misteri avvincenti ti terranno incollato allo schermo.
Se sei appassionato di storie ricche di colpi di scena, misteri avvincenti, identità celate e delitti inconfessabili, su Netflix ti aspetta una miniserie thriller con la perfetta dose di suspense per tenerti incollato alla schermo dalla prima all’ultima delle 8 puntate.
Approdata su Netflix il 30 aprile 2021, la miniserie che ti invitiamo a riscoprire è intitolata “Suburbia Killer”. Nonostante siano trascorsi 3 anni, ancora oggi rimane un titolo interessante per gli amanti di questo genere televisivo. Non a caso riscuote ancora oggi un grande successo sul popolo del web che gli tributa un ottimo 86% di gradimento tra gli utenti Google.
Si tratta dell’adattamento televisivo di un omonimo romanzo di Harlan Coben, anche se il titolo originale è “El Inocente”. Il progetto rappresenta una ulteriore tappa dell’accordo tra lo scrittore statunitense e Netflix (“Stay Close“, “Estate di morte” “Fidati di me” e “The Stranger” ) che, nell’agosto del 2018, ha firmato un contratto per lo sviluppo di 14 serie da suoi romanzi, anche come loro produttore esecutivo.
La produzione di questa serie è completamente spagnola, così come il cast. Ci sono gli attori Mario Casas, nei panni del protagonista Mateo Vidal. Accanto a lui c’è Aura Garrido nel ruolo della moglie Olivia Costa e Alexandra Jiménez in quello dell’ispettrice di polizia Lorena Ortiz.

Completano il gruppo attoriale Juana Acosta, Joxean Bengoetxea, Olivia Castanho, Jordi Collado, José Coronado, Gonzalo de Castro, Miki Esparbé, Sam Feuer.
“Suburbia Killer” risulta una miniserie che cattura molto l’attenzione. Il motivo è molto semplice e intuitivo quando si inizia a guardarla: perché parte subito con il botto.
Già a partire dal trailer visibile su YouTube è possibile acquisire un gran numero di informazioni, situazioni e colpi di scena, presentati da una voce fuori campo che racconta quanto accaduto al protagonista negli ultimi anni, dalla notte in cui ha spintonato un ragazzo che ha sbattuto la testa ed è morto, passando per il carcere, il rientro a casa e l’incontro con la moglie Olivia.
Stesso discorso relativo all’ispettrice Ortiz a inizio secondo episodio, con un riassunto rapido ma coinvolgente delle vicende che hanno caratterizzato la sua vita.
Due storie distinte, che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra, ma che finiscono per incrociarsi.
La costruzione è solida, efficace e coinvolge, così come coinvolgenti sono le introduzioni delle puntate successive, tutte dedicate a diversi personaggi e realizzate seguendo la medesima forma. Flashback e continui avanti-indietro creano una narrazione sicuramente affascinante.
Uno degli aspetti più interessanti dal punto di vista produttivo è che questa miniserie thriller su Netflix ha una grande e profonda impronta spagnola, ma in un certo senso è anche un prodotto americano, nascendo come adattamento di un romanzo di Harlan Coben.
Su questo punto ci sono delle controversie.
C’è chi non preferisce le produzioni latine legate ai thriller, perché ritenute poco incisive rispetto a quelle oltreoceano. Bisogna dire però che, nonostante si ritrovano alcuni difetti delle più famose serie spagnole, in primis le svolte soap che, soprattutto in un racconto thriller aggiungono un sentimentalismo che addolcisce la tensione accumulata, la miniserie regge bene i paragoni.
Il registro adottato è comunque asciutto, capace di far accumulare misteri e domande nella testa dello spettatore. Altro limite, comune ad altri show, è la mancata introspezione dei personaggi principali.
Per tutta la miniserie non c’è modo di capire cosa pensi il protagonista, per esempio, cosa provi un uomo che, con un passato difficile, si ritrova in un presente complesso che potrebbe rovinare per sempre il suo futuro. Ma anche qui ci può stare l’intenzione di lasciare libero spazio alla fantasia dello spettatore.
Nel complesso, tuttavia, “Suburbia Killer” è un titolo che funziona, perché i punti di forza della miniserie in otto episodi portano lo spettatore a voler arrivare fino alla fine, anche quando l’interesse si smorza a causa di alcune sue debolezze.
Scopriamo la trama:
Mateo Vidal è un uomo sposato con Olivia in attesa del loro primo figlio. Il suo passato però è caratterizzato da un evento tragico che lo ha portato per quattro anni in carcere. Ai tempi dell’università, infatti, si era ritrovato a uccidere involontariamente un uomo, un reato che aveva comunque segnato la sua esistenza. Lo ritroviamo nella sua nuova vita, nove anni dopo. Tutto sembra filare liscio e sostanzialmente sereno finché non arriva un fatidico giorno.
In assenza della moglie che si trova fuori per motivi di lavoro, Mateo riceve una telefonata che lo immerge in una serie di dubbi e di vicende losche relative alla propria consorte. Quella donna è davvero la persona che pensava di avere accanto, oppure no? Le domande si moltiplicano. Ma c’è ancora di peggio.
La situazione si complica ulteriormente quando l’ispettrice di polizia Lorena Ortiz, che sta indagando sul suicidio di una donna, acquisisce alcune prove che la inducono a pensare che si tratti in realtà di un omicidio. Per mano di chi? Proprio dei coniugi Vidal. Quali e quante verità nascoste da scoprire?
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