Scopri la recensione e guarda il trailer di una miniserie su Netflix che ha spopolato fin dalla sua uscita in piattaforma: un thriller pieno di immaginazione.
Pubblicata a giugno 2024, ha subito rappresentato la miniserie più vista e di maggiore successo presente su Netflix. Una delle nuove uscite di maggiore impatto sullo spettatore per i temi trattati e per come sono trattati, potendo contare poi sulla presenza di un grande nome, Benedict Cumberbatch (“Sherlock” “Doctor Strange”).
Il suo titolo è semplicemente “Eric”, sceneggiato da una delle penne migliori in circolazione, Abi Morgan, autrice tra l’altro di successi come “The Iron Lady”, “Sex Traffic”, “River”, diretto da Lucy Forbes e prodotto da Holly Pullinger.
A dare il via alla narrazione, uno dei maggiori incubi per un genitore: veder scomparire il proprio figlio nel nulla. In soli sei episodi che scorrono via veloci, perché densi di intensità emotiva e di voglia di scoprire come andrà a finire, si racconta un dramma esistenziale cui si abbinano poi diverse altre tematiche.
C’è la città, distrutta sia dal punto di vista economico, sia di genere, sia di estrazione sociale; una coppia di genitori sconvolta da un dolore inspiegabile; le diverse reazioni psicologiche dei due: un padre che cerca rifugio nell’alcol e nelle sostanze stupefacenti e una madre che si affida totalmente al lavoro della polizia.
L’ambientazione di questa interessante miniserie su Netflix è la New York contradditoria e oscura degli anni Ottanta, dove il bel frastuono e i colori sono sostituiti da grigiore, povertà e problematiche sociali imperanti. La storia ruota intorno alla mancanza di umanità e alla corruzione, facendo di “Eric” una rappresentazione molto cruda del male, del disagio e della voglia di giustizia. Ma anche una storia d’amore sconfinato e primordiale che solo un genitore per un figlio riesce a provare.
Non è tratta da una storia vera, ma questa miniserie potrebbe tranquillamente esserlo. E forse anche per questo genera un’empatia molto forte nello spettatore. Family e thriller si confondono e si fondono, accrescendo lo stato di tensione. Inoltre, la presenza fantastica di un pupazzo frutto della fantasia, ma vivo e presente nella storia, strizza sicuramente l’occhio a prodotti attuali intrattenendo in maniera piacevole.
Per quanto riguarda l’indice di gradimento sul Web, possiamo vedere che questa serie che Netflix vanta nella sua library è valutata positivamente dal 76% degli utenti di Google, mentre sui siti che aggregano recensioni e punteggi, Rotten Tomatoes e IMDb, i punteggi sono rispettivamente 71% e 6,9 su 10.
Il trailer presente anche su YouTube con oltre 3 milioni di visualizzazioni nella sua versione originale, mostra al meglio tutta l’atmosfera che questo prodotto vuole trasmettere, recitando la frase riguardo ai veri mostri che “Non sono sotto al letto” e mischiando toni da film horror a canzoni pop come “SOS” degli Abba.
La trama di “Eric” si sviluppa in seguito a un tremendo accadimento. Protagonisti sono Vincent, un burattinaio creatore di un programma di successo che porta colore e allegria in un mondo monotono, ma che deve contrastare in qualche modo il calo di ascolti e di seguito.
C’è poi sua moglie Cassie, distante e vittima dei continui conflitti del coniuge, e il loro unico figlio Edgar, nove anni e talentuoso nel disegno al punto da ideare un mostro interessante e speciale. Una mattina il bambino si reca a scuola da solo, ma non arriva mai a destinazione.
Il padre, al limite della pazzia e preso dallo sconforto più cieco, decide così di dare vita al disegno di suo figlio, creando una marionetta di quel mostro convinto di poterlo ritrovare in quel modo.
Parallelamente, ci sono le indagini della polizia e in particolare quelle del detective specializzato in scomparse, Ledroit, un afroamericano che si muove tra problematiche personali e discriminazioni raziali e sessuali, in un mondo di bianchi e di omofobi. Una storia piena di conflitti che terrà lo spettatore in preda all’emozione.
Scopri altre miniserie thriller da vedere su Netflix