Leggi la recensione di un film drammatico su Prime Video con Massimiliano Gallo e Margherita Buy diretti da Alessandro Gassmann.
Sei alla ricerca di un bel film italiano, drammatico ma capace di strappare anche qualche sorriso?
Allora non perderti questa pellicola del 2021 disponibile su Prime Video, diretta da Alessandro Gassmann e basata sull’omonima opera teatrale di Maurizio De Giovanni, uno degli autori contemporanei italiani più adattati per il piccolo schermo, grazie alla forte caratterizzazione dei suoi personaggi e alla capacità di intrecciare elementi di noir con profondi tratti psicologici e sociali.
Il titolo è “Il silenzio grande”, una tappa importante nella carriera da regista di Gassmann, che ha saputo portare sul grande schermo l’intensità emotiva della pièce teatrale, creando un’opera cinematografica profonda e coinvolgente.
E un film che ti colpirà fin dal primo momento perchè ti farà riflettere su temi universali come il peso dei non detti all’interno della famiglia.
Presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, questa pellicola racconta la storia di Valerio Primic, un celebre scrittore interpretato da Massimiliano Gallo, che vive un momento di profonda crisi personale.
La grande casa di famiglia, simbolo del suo successo, è ormai un rifugio polveroso da vendere, un luogo dove i silenzi tra Valerio, sua moglie Rose (interpretata da una splendida Margherita Buy) e i loro figli, sono diventati pesanti come macigni.
Il cast è di prim’ordine: oltre a Gallo e Buy, troviamo Antonia Fotaras ed Emanuele Linfatti nei panni dei figli della coppia, e la sempre straordinaria Marina Confalone nel ruolo della governante Bettina, una figura centrale che osserva e custodisce segreti.
Nonostante sia un dramma, il film riesce a trasmettere momenti di leggerezza tipicamente napoletana, strappando qualche sorriso tra una riflessione e l’altra.
Il silenzio grande è una riflessione intima sulle relazioni familiari e sull’impatto che la comunicazione, o meglio, la mancanza di essa, può avere nel nostro vissuto quotidiano. Un film da vedere, soprattutto se ami i lavori che non hanno paura di scavare nell’animo umano.
La trama si sviluppa attraverso dialoghi intensi, ricchi di non detti che hanno accompagnato la vita della famiglia Primic.
Il regista ha saputo dare al silenzio un ruolo da protagonista, svelandoci quanto possano essere devastanti le parole non dette e quanto sia difficile trovare il coraggio di parlare quando tutto sembra ormai perduto.
Se hai apprezzato altre opere italiane che esplorano le dinamiche familiari, come La stanza del figlio di Nanni Moretti, allora questo film ti conquisterà.
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