Scopri questo film drammatico su Prime video, leggi recensione e trama e guarda il trailer di questa pellicola che racconta una storia vera a tratti assurda.
Avvincente e pieno di colpi di scena Rapina a Stoccolma è uno dei titoli più interessanti nella programmazione di Prime Video. Il film racconta un episodio realmente accaduto, quello a cui dobbiamo la definizione della sindrome di Stoccolma, una piega della mente per la quale si annulla la distanza tra rapitore ed ostaggi, tra vessatore e vessato.
Il film è piaciuto al 63% degli utenti Google ed ha una valutazione IMdb di 6,1/10. Sull’aggregatore Rotten Tomatoes ha ricevuto il 68% delle recensioni positive, con un voto medio di 5,97 su 10 basato su 79 critiche, mentre su Metacritic ha ottenuto un punteggio di 55 su 100 basato su 17 critiche.
Una rapina in banca a Stoccolma nel 1973 degenera in maniera imprevista. Gli ostaggi formano un legame con i loro sequestratori e finiscono per mettersi anche loro contro le autorità, in un crescendo di situazioni paradossali che ti tengono incollato allo schermo fino alla fine.
A dirigere “Rapina a Stoccolma” è Robert Budreau, regista e sceneggiatore canadese. Nato in Ontario nel 1974, Budreau fa il suo esordio alla regia nel 2006 con il film drammatico That Beautiful Somewhere, che nominato ai Genie Awards ha ricevuto premi e riconoscimenti di rilievo internazionale. Ha poi diretto nel 2015 l’acclamato Born to be Blue, biografia della leggenda del jazz Chet Baker. Rapina a Stoccolma è il suo terzo lungometraggio.
Con la direzione della fotografia di Brendan Steacy, le scenografie di Aidan Leroux, i costumi di Lea Carlson e le musiche di Steve London, questo film ha un cast artistico di tutto rispetto.
Per questo film Budreau sceglie nuovamente Ethan Hawke (noto per le sue interpretazioni in L’attimo fuggente, Vicino alla fine, Alive – Sopravvissuti, Giovani, carini e disoccupati, Prima dell’alba, Gattaca – La porta dell’universo, Newton Boys, Paradiso perduto, Training Day), da lui già diretto in Born to be Blue. Qui Hawke dà vita al sequestratore Lars Nystrom.
“Per me la sfida principale – ha dichiarato il protagonista – era quella di portare in scena un personaggio mai interpretato prima. Non capisco Nystrom e le sue scelte ma ho trovato intrigante calarmi nei suoi panni e restituire al meglio il suo modo di comportarsi. Lars è dall’umore instabile, ha sbalzi continui ed è al contempo spaventoso e divertente. Ho sempre pensato che il suo film preferito fosse Easy Rider: del resto, sembra Dennis Hopper, si veste come Peter Fonda e parla come Jack Nicholson!“.
Bianca, l’ostaggio che intesse con Lars una relazione ricca di contraddizioni e difficile da decodificare, ha il volto di Noomi Rapace, la protagonista di Uomini che odiano le donne. “Bianca – ha detto l’attrice – è una donna molto interessante. Lavora in una banca, è sposata, ha due figli ed è piuttosto timida. Il modo in cui, quasi da nerd coraggioso, affronta la situazione per lei rappresenta una sorta di risveglio. Nonostante sia un trauma, ciò che accade è una sorta di rinascita che le permetterà di vedere il mondo con una prospettiva diversa e del tutto inedita“.
Hawke e Rapace sono affiancati da Mark Strong, reso celebre da Zero Dark Thirty, nei panni di Gunnar Sorensson. “Il mio personaggio – ha detto – ha un patto con la polizia. Rilasciato dalla prigione per Lars, è riconoscente all’amico ma pian piano realizza quanto questi sia inaffidabile e incapace di far scelte utili. Si ritrova dunque a dover costantemente rivalutare la sua posizione nei confronti di Lars e a dover allo stesso tempo ricordarsi dell’accordo con le autorità”.
Rapina a Stoccolma segue Lars Nystrom, un uomo che grazie ad un travestimento fa irruzione in una banca di Stoccolma e prende in ostaggio alcune delle persone presenti in quel momento agli sportelli per ottenere che l’amico Gunnar venga rilasciato dal carcere.
Tra gli ostaggi vi è anche Bianca, una giovane donna, una giovane mamma. Il sequestro va avanti per giorni tra minacce e momenti di tensione, gli ostaggi sviluppano una strana relazione con il loro rapitore: in particolar modo, è Bianca a vivere la situazione più delicata, rimanendo colpita dalle attenzioni e dalla natura premurosa di Lars.
Sarà proprio il suo attaccamento a quello che dovrebbe essere il suo nemico a dare origine a quel fenomeno che diventerà noto come “sindrome di Stoccolma”, una relazione insana tra rapitore e rapito, un corto circuito delle dinamiche psicologiche che sovverte le regole sociali e spazza via le convenzioni.
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