Su RaiPlay Tensione Superficiale un film ispirato a vicende realmente accadute che stimola lo spettatore a riflettere su tematiche estremamente attuali.
Considerato come una storia di confine, perché ambientato tra Alto Adige ed Austria, Tensione Superficiale è un film disponibile su Raiplay, vista la tematica affrontata, che si tiene alla larga da qualsiasi volontà di giudizio sulla vicende narrate che sono tratte da una storia vera.
Il film è stato creato da Giovanni Aloi che si è ispirato ad una storia realmente accaduta e scoperta leggendo un giornale: in un’intervista, una ragazza italiana raccontava che, ad insaputa della famiglia, varcava ogni giorno il confine con l’Alto Adige per andare a prostituirsi in Austria.
Tuttavia, il fulcro della vicenda scelto dal regista classe 1984 è la famiglia, quella di due coniugi che non sono più tali e le cui conversazioni riguardano soltanto lo scambio del figlio.
La pellicola di Giovanni Aloi noto per il suo film d’esordio “Allons Enfants”, vede come protagonisti attori di livello, tanto da essere in grado di reggere il bilinguismo. Un passaggio fondamentale per far comprendere meglio il disagio della protagonista, interpretata da Cristiana Dell’Anna, un’attrice che dopo la gavetta a Un posto al Sole e la parte in Gomorra (interpretava Patrizia Santoro) non ha più bisogno di presentazioni.
I personaggi sono bene interpretati da Francesca Sanapo, Benno Steinegger, Philipp Peter Heidegger, Katja Lechthaler, Hannes Perkmann, Katia Fellin, Celine Stampfer, Leo Seppi, Eva Kuen e sono molto umani, in grado di offrire allo spettatore molti spunti di riflessione.
La sceneggiatura si snoda in un contesto in cui sembra che ad avere la meglio, o a comandare che dir si voglia, siano soltanto gli uomini. Scopriamo di più.
Tensione Superficiale
Leggi la trama e guarda il trailer
Michela (Cristiana Dell’Anna) è una donna di 30 anni che per cercare di crescere da sola suo figlio adolescente, lavora in un hotel sul lago di Resia.
Allontanata dai genitori dopo essere rimasta incinta, viene sfruttata dal padre di suo figlio soltanto per qualche rapporto occasionale che, puntualmente, accade quando lui è insoddisfatto dalla sua nuova relazione.
La donna, però, non essendo retribuita a dovere, senza un contratto e con turni massacranti, non riesce a trascorrere del tempo con suo figlio. Per questo motivo, sceglie di cambiare lavoro e anche vita.
Una scelta suggerita da una nuova conoscenza: Anna che le da l’idea.
Trovandosi al confine con l’Austria, in Alto Adige, all’insaputa di parenti e amici, varca il confine ogni giorno per andare a lavorare come prostituta, iniziando a frequentare quei posti dove è certa che può trovare i clienti giusti, quelli che possono pagare bene: club, saune, hotel di lusso e via dicendo.
Fino ad un certo punto, la sua vita procede quasi nella normalità.
Tuttavia, guadagnando di più, Michela non rinuncia a qualche lusso, come una nuova auto e un guardaroba completamente diverso da quello che aveva prima. Inoltre, non rinuncia ad aiutare a chi è in difficoltà. Il che desta qualche sospetto.
Scoperto il suo segreto, però, la sua comunità di appartenenza, apparentemente tranquilla, decide di rivoltarsi contro di lei, nutrita da ira, ipocrisia e mente chiusa. Inizia un processo di emarginazione per Michela che le farà molto male.
Tensione superficiale riesce a mostrare allo spettatore la caduta e la rinascita di una donna che viene messa alle strette da una comunità che credeva amica.
La sceneggiatura vuole mostrare un percorso di crescita non sognandosi di legittimare la scorciatoia adottata dalla protagonista. Del resto, nessuno è soltanto buono o cattivo.
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