Scopri questo film intenso e drammatico sulle dinamiche di una famiglia borghese in crisi, con Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant.
Cosa si nasconde dietro la facciata perfetta di una famiglia borghese? Quanto può essere devastante il fallimento morale nascosto nel quotidiano?
Su Raiplay un film drammatico del maestro austriaco Michael Haneke del 2017 che non lascia indifferenti, una discesa nei meandri oscuri della vita familiare, con la firma inconfondibile del regista noto per la sua spietata analisi delle fragilità umane.
Ambientato nel cuore della borghesia francese, “Happy End” è un’opera che racconta le dinamiche della decadenza e del fallimento morale in una società apparentemente perfetta. Un’opera che va oltre le apparenze, un viaggio che vale la pena intraprendere.
Presentato per la prima volta al Festival di Cannes nel maggio del 2017, in competizione per la Palma d’Oro, l’opera è una produzione franco-austriaca che si avvale di un cast stellare, con attori come Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant, che tornano a lavorare con Haneke dopo il loro successo in “Amour” (2012).
Isabelle Huppert, famosa per la sua versatilità, è nota anche per film come “Elle” (2016), “La Pianista” (2001) e “La Cerimonia” (1995). Jean-Louis Trintignant, dal canto suo, ha segnato la storia del cinema con interpretazioni memorabili in “Amour” (2012), “Il Conformista” (1970) “Colpire al cuore” (1983) e “Tre Colori: Film Rosso” (1994).
Del cast fanno parte anche Mathieu Kassovitz, Franz Rogowski e la giovane promessa Fantine Harduin.
La pellicola, in questo periodo visibile su RaiPlay, ha raccolto recensioni positive soprattutto per il suo stile e il modo chirurgico con cui affronta le dinamiche familiari, senza mai scendere a compromessi. Il film ha ottenuto una valutazione del 68% di gradimento su Rotten Tomatoes e un punteggio di 6,7/10 su IMDb. Inoltre, il 70% degli utenti di Google ha dichiarato di aver apprezzato “Happy End”.
Che rappresenta un’esperienza cinematografica diversa, complessa e a tratti forte. Michael Haneke, maestro del minimalismo e dell’analisi sociale, ci regala una rappresentazione impietosa della borghesia contemporanea. La famiglia Laurent, con tutte le sue ipocrisie, è un microcosmo che riflette i problemi di una società europea alle prese con la crisi morale e identitaria.
Insomma, è un film che puoi trovare su Raiplay e che vale la pena di essere visto per diverse ragioni. Intanto per l’analisi senza filtri dell’animo umano che ne vien fuori. Con “Happy End”, il regista continua la sua esplorazione del dolore e dell’alienazione, rendendo ogni scena carica di significati, spesso nascosti e da scoprire lentamente.
La presenza di Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant è poi una garanzia. Entrambi riescono a trasmettere una profondità straordinaria ai loro personaggi, conferendo loro una complessità che li rende realistici e umani, anche nei loro lati più oscuri.
Il lungometraggio è ambientato a Calais, luogo simbolo della crisi dei migranti. Sebbene questo tema non sia mai affrontato direttamente, “Happy End” lascia che la realtà sociale entri dalle finestre della villa dei Laurent, mostrando il contrasto tra la sicurezza dei protagonisti e la precarietà della vita dei migranti fuori dalla loro porta.
La trama di “Happy End” ruota intorno alla famiglia Laurent, proprietaria di un’impresa edile nella cittadina portuale di Calais, in Francia. La famiglia è composta da Anne Laurent (Isabelle Huppert), una donna autoritaria e decisa, impegnata nel mantenere a galla l’azienda di famiglia, e da suo padre Georges (Jean-Louis Trintignant), un anziano la cui lucidità mentale si sta via via spegnendo.
Anne ha un figlio, Pierre (Franz Rogowski), instabile e incapace di assumersi le proprie responsabilità, e un fratello, Thomas (Mathieu Kassovitz), che si trova a dover gestire i problemi personali con la sua nuova famiglia e con la figlia del primo matrimonio, Eve (Fantine Harduin).
Quando Eve si trasferisce a casa Laurent dopo che la madre è stata ricoverata in seguito a un misterioso avvelenamento, la ragazza, con il suo sguardo distaccato e impenetrabile, diventa una osservatrice delle debolezze e delle ipocrisie dei suoi parenti.
La trama si dipana tra piccoli e grandi eventi, tra segreti familiari e momenti di ordinaria crudeltà. Haneke costruisce un puzzle di situazioni che mettono a nudo le miserie umane, evidenziando il contrasto tra la facciata di una famiglia unita e il caos che, in realtà, si annida sotto la superficie.
Se cerchi altre recensioni di film da vedere su Raiplay, leggi anche: