Leggi la recensione e guarda il trailer di un bel film drammatico opera prima di un regista italiano disponibile su Raiplay.
Un legame che sembra non poter essere scalfito da nulla, un dramma che devia il percorso di un rapporto idilliaco, il peso della coscienza che indirizza l’esistenza. C’è un film drammatico sentimentale su Raiplay, opera prima di un bravo ed emergente regista italiano, che vale davvero la pena vedere.
“Regina” è un racconto che affronta il tema della forza dei sentimenti attraverso il peso della coscienza. Lo fa sullo sfondo di una Calabria vera ed aspra, che fa da scenario alla storia che per protagonisti un papà con la figlia.
A firmare la regia è Alessandro Grande, cienasta di Catanzaro che nel 2020 si cimenta con il suo primo lungometraggio dopo aver riscosso consensi e riconosicmenti con alcuni corti di successo, tra cui “Bismillah” che nel 2018 gli valse il David di Donatello.
Il cast vede al centro la figura di Francesco Montanari (“L’amore rubato”, “Ovunque tu sarai”, “La volta buona”) che veste i panni di Luigi mentre la giovanissima Ginevra Francesconi è (“Genitori vs influencer”, “I mio nome è vendetta”, “Buongiorno, mamma!”) è Regina.
Il film, che nel 2021 ha conquistato il Ciak d’oro come migliore opera prima, è stato presentato in anteprima al Torino Film Festival.
Il lavoro di Grande, che inizialmente ha subito un rallentamento nella distribuzione in sala a causa della pandemia da Covid-19, ha incontrato strada facendo consensi in crescendo come conferma sia il 68% di utenti Google che mostra grande apprezzamento per la pellicola, sia la valutazione ben oltre la sufficienza (6,4/10) delle recensioni sul portale specializzato IMDb.
“Regina”, prodotto da Bianca e Rai Cinema, è un film che trasmette grande pathos grazie ad una profonda espressività visiva e all’uso delle luci che riflettono in qualche modo sia l’ambiente in cui la storia si muove che lo stesso mondo interiore dei protagonisti.
Dalla combinazione di questi elementi ecco esplodere sulla scena i dubbi legati a sentimenti forti: il tema della menzogna salvifica, la paura di affrontare una realtà più grande, l’assenza forzata di una affetto, il tendere a giustificare ogni azione con le carenze affettive. Temi forti e non sempre facili da mixare, che il regista invece riesce a trasmettere in tutta la loro forza e profondità.
Con delicatezza ed anche crudezza, certo, come si addice ad un thriller delicato e sentimentale.
La trama ruota intorno alle vicende di un papà, Luigi, che dopo la morte della moglie trova nella figlia Regina la sua unica ragione di vita. I due sono legati da un amore forte. Luigi crede fermamente nelle doti artistiche della ragazzina e per lei è disposta a tutto.
Anche a celare una drammatica verità: un incidente occorso ai due li pone di fronte ad un bivio. Raccontare tutto con il rischio connesso a quella rivelazione o nascondere e mantenere un segreto per sempre?
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