Su Raiplay c’è un film passionale, tratto da un romanzo, che ti farà riflettere profondamente sulle dinamiche amorose ai tempi dei social network.

Il film che ti consigliano di vedere oggi su Raiplay è “Il mio profilo migliorecon protagonista Juliette Binoche, una pellicola francese diretta da Safy Nebbou, uscita nelle sale nel 2019 e presentata fuori concorso alla Berlinale di quell’anno.

La trama è molto classica amore, bugie, passione. Agli occhi della critica è apparsa quasi hitchcockiana ma quanto mai delicata se si pensa che le dinamiche sentimentali partono e si sviluppano sui social network.

Il film visibile su Raiplay affronta in modo romanzesco un tema molto attuale e problematico della nostra società: Identità e profili falsi sui social.

Sullo schermo vengono posti tutti quegli abissi che ogni individuo deve affrontare quando si trova ad avere a che fare con delle identità virtuali.

Proprio quelle che si possono creare grazie ai social network e che non sempre corrispondono a realtà e questo non può far altro che devastare chi si fida con la sua identità veritiera.

La storia prende spunto dal romanzo “Quella che vi pare “di Camille Laurens, i cui scritti hanno ispirato registi di grande calibro.

Grazie alla bravura dell’attrice, il film riesce a colpire nel segno, comunicando agli spettatori emozione, passione e tormento, tutti sentimenti che la protagonista si ritroverà a vivere quasi sempre solo in modo virtuale.

Tra gli altri interpreti: Nicole GarciaFrançois CivilCharles BerlingGuillaume GouixJules HouplainClaude PerronMarie-Ange Casta.

Il mio profilo migliore

Leggi la trama e guarda il trailer

Claire Millaud è una docente universitaria divorziata che ha ormai passato i 50 anni. Alta, bruna, sicura di se, il suo incedere sui tacchi alti si sente a distanza.

Ha due figli in età scolare e una relazione aperta con un uomo, Ludo, più giovane di lei da cui, però, non può che ottenere altro che passione fisica e basta.

Tanto che, a un certo punto, è lui ad umiliarla, rendendosi evasivo e lontano.

Dopo questa rottura con l’amante, che per lei è stata distruttiva, Claire decide di rimettersi in gioco, nonostante creda che a cinquant’anni, forse, a causa del tempo che avanza e dei segni sulla pelle (rughe, palpebre cadenti), non possa essere più interessante agli occhi degli uomini.

Perciò, si reinventa su Facebook creando un profilo fittizio in cui si immagina bionda e soprattutto giovane: si fa chiamare Clara. Con la sua nuova identità, che sembra quasi uscita da un patto stipulato con il diavolo, Claire inizia a sedurre un ragazzo poco più che trentenne con dei messaggi via chat.

Si viene a creare per lei la magia di una relazione virtuale che, però, si rivelerà presto molto effimera poiché molte delle cose che i neo trentenni conoscono bene, Claire non può saperle.

Il castello fittizio che ha iniziato a costruire, infatti, inizia a cadere quando il ragazzo inizia a chiederle, ad esempio, se è anche su Instagram.

Claire finirà sul lettino della sua psicanalista (interpretata da Nicole Garcia) (come nella scena d’apertura del film) a raccontare come, nelle chat, non fingeva di avere 24 anni ma era come se li avesse davvero.

Claire finirà per diventare intrappolata nel suo alter ego virtuale?

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