Leggi la recensione e guarda il trailer di un film italiano drammatico disponibile su Raiplay: una storia delicata e al tempo stesso cruda.
Un film drammatico italiano pieno di poesia e di realismo che attraverso l’occhio delicato della regista toscana Alice Rohrwacher, racconta e per certi versi denuncia i cambiamenti sociali.
Tra i film da non perdere su Raiplay c’è “Lazzaro felice”, una produzione italo-svizzera del 2018, realizzata da Tempesta e Amka Films Productions in collaborazione con Rai Cinema, e ha ricevuto il sostegno di Eurimages e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).
Grazie ad una narrazione a tratti onirica, la pellicola ha guadagnato la standing ovation nella sezione principale del Festival di Cannes 2018, dove Rohrwacher ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura.
Il film ha davvero incantato il pubblico. Non solo in sala. I numeri parlano da soli: su IMDb, oltre 20mila recensioni per una valutazione media di 7,5/10, l’81% dei consensi su Google, che salgono all’82% su Rotten Tomatoes.
Il cast di “Lazzaro felice” rende alla perfezione quell’equilibrio che accompagna l’intera visione.
Il protagonista, Lazzaro, è interpretato dall’esordiente Adriano Tardiolo, la cui performance è stata lodata dalla critica per la sua autenticità e freschezza. Nonostante fosse al suo debutto cinematografico, Tardiolo offre una rappresentazione straordinaria, trasferendo al suo personaggio una serenità e una purezza che sono il cuore pulsante del film. Accanto a lui troviamo Alba Rohrwacher (sorella della regista) e Tommaso Ragno, che interpretano rispettivamente Antonia e Tancredi adulti.
Nel ruolo della marchesa Alfonsina de Luna c’è invece Nicoletta Braschi, la moglie di Roberto Benigni.
Il racconto che è alla base del lavoro cinematografico disponibile su Raiplay è una parabola moderna dove si intrecciano temi come l’innocenza, lo sfruttamento, la perdita. Il risultato finale che ne vien fuori è un’indagine sulla condizione umana moderna.
In “Lazzaro felice”, Alice Rohrwacher non solo conferma il suo talento come narratrice visiva di grande sensibilità, ma esplora anche le dinamiche di una società in cambiamento attraverso gli occhi di un protagonista atemporale. Il film è un inno alla purezza e alla resistenza umana, un’opera che invita alla riflessione e merita di essere vista e rivista.
Il film narra la storia di Lazzaro, un giovane contadino di straordinaria bontà, il cui spirito sembra appartenere a un’altra epoca. Egli vive in un isolato villaggio agricolo, chiamato Inviolata, dominato dalla Marchesa Alfonsina de Luna, ultima erede di una nobile famiglia in declino.
Inviolata è un luogo fuori dal tempo, dove la sfruttata comunità di contadini non si rende conto di essere sfruttata anche dopo l’abolizione della servitù della gleba. Lazzaro stringe una singolare amicizia con Tancredi, nipote della marchesa, un giovane nobile che per sfuggire alla sua noiosa realtà, immagina piani e avventure, fino a fingere il proprio rapimento con la complicità di Lazzaro.
Il racconto prende una svolta inaspettata quando Lazzaro, dopo un incidente, si risveglia in un’epoca moderna completamente diversa. Scopre che il mondo che conosceva è cambiato e che gli abitanti di Inviolata si sono dispersi nelle periferie urbane. In questo nuovo mondo, Lazzaro, con la sua inalterata purezza e bontà, sembra fuori luogo ma continua a cercare la sua comunità perduta, mostrando una resistenza quasi mistica alle avversità moderne.
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