Leggi la recensione e guarda il trailer di questo film drammatico su Raiplay che segna l’esordio alla regia di Claudia Gerini.
Il mondo, la vita che scorre, le interazioni tra persone viste attraverso una finestra, un monitor e…un tapis roulant.
Su Raiplay c’è il film drammatico che segna l’esordio alla regia di Claudia Gerini abile nell’esplorare il tormento del suo personaggio con una grande sensibilità.
“Tapirulàn” tocca temi universali come la fuga dal passato, il senso di colpa, il trauma e la difficoltà di affrontare i propri demoni interiori. Il tapis roulant diventa il simbolo di questa fuga illusoria, un movimento costante che non porta da nessuna parte, se non a un confronto inevitabile con la propria realtà.
Il lungometraggio è uscito nelle sale italiane il 5 maggio 2022 e rappresenta un esperimento audace, ambientato interamente in un unico spazio: l’appartamento della protagonista. La narrazione si svolge principalmente su un tapis roulant, da cui il titolo, che diventa il simbolo della fuga e della stasi esistenziale.
Prodotto da Milano Talent Factory in collaborazione con Rai Cinema e Sky Cinema, “Tapirulàn” vede la Gerini (“A casa tutti bene”, “A mano disarmata”, “Ammore e malavita”) non solo alla regia ma anche interpretare il ruolo principale di Emma, una terapeuta che offre consulenze online mentre corre incessantemente sul suo tapis roulant.
Il cast include anche Claudia Vismara nei panni di Chiara, la sorella di Emma, Stefano Pesce, Maurizio Lombardi, Corrado Fortuna e altri attori italiani che interagiscono con la protagonista attraverso una serie di videochiamate.
La pellicola disponibile su Raiplay è stata presentata al Bari International Film & TV Festival (Bif&st) nel 2022, suscitando interesse per la sua sperimentazione narrativa e la capacità di affrontare temi psicologici complessi.
Concept originale, interpretazione coraggiosa da parte della protagonista sulle piattaforme online dedicate alle recensioni come IMDb ottiene valutazioni positive, trattandosi di un film adatto a chi è interessato a narrazioni psicologiche con una forte carica emotiva.
La trama di “Tapirulàn” ruota attorno a Emma, una donna che ha scelto di isolarsi dal mondo, rifugiandosi nel suo appartamento dove conduce sessioni di terapia online.
Apparentemente in controllo della situazione, Emma gestisce con efficienza le crisi dei suoi pazienti, che spaziano da attacchi di panico a disturbi ossessivo-compulsivi.
Tuttavia, il suo equilibrio interiore è precario, e viene completamente scosso quando, dopo ventisei anni, la sorella Chiara la contatta con una richiesta insostenibile: occuparsi del padre morente, un uomo con cui Emma ha rotto ogni legame.
La richiesta di Chiara costringe Emma a confrontarsi con il suo passato traumatico, che ha sempre cercato di tenere a distanza. I fantasmi del passato riemergono, rivelando una profondità emotiva che la protagonista aveva cercato di nascondere anche a sé stessa.
L’appartamento, con le sue grandi finestre che permettono di osservare la vita esterna senza esserne parte, diventa una metafora della sua condizione: sempre in movimento, ma in realtà bloccata, incapace di avanzare realmente.
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