Leggi la recensione e guarda il trailer di un film drammatico che fotografa uno degli episodi più discussi degli anni di piombo, disponibile su Raiplay.
Su Raiplay, stasera c’è un film che accende i riflettori su uno degli episodi più drammatici degli anni di piombo in Italia, un racconto che offre una prospettiva intrigante su un periodo tumultuoso della storia italiana, mescolando dramma personale e tensione politica.
“Ero in guerra ma non lo sapevo” è un lungometraggio firmato da Fabio Resinaro, uscito in sala il 24 gennaio 2022, che approccia la vicenda storica di Pierluigi Torregiani, gioielliere vittima del terrorismo, con una narrazione che si avvicina al genere thriller.
Prodotto da Luca Barbareschi per Eliseo Multimedia con Rai Cinema, la pellicola vede come protagonista Francesco Montanari, affiancato da una bravissima Laura Chiatti, da Gianluca Gobbi e da Luca Guastini.
Nel vestire i panni di Pierluigi Torregiani, il gioielliere milanese coinvolto in eventi tragici durante gli anni di piombo, Montanari porta sullo schermo una complessità emotiva profonda. Il film riesce, infatti, a mostrare una Milano sotto tensione ed esprime una riflessione sulle difficoltà morali e sulle sfide etiche che emergono in tempi di crisi.
La pellicola ha ottenuto buoni consensi, come testimonia il 53% di valutazioni positive su Google ed una media voto delle recensioni su IMDb paria a 6,2.
“Ero in guerra ma non lo sapevo”, ispirato all’omonimo romanzo di Alberto Dabrazzi Torregiani e Stefano Rabozzi, esprime una narrazione drammatica che sfocia decisamente nel thriller. Il film offre momenti di suspense intensa e scene d’azione ben orchestrate, pur mantenendo una forte attenzione ai dettagli emotivi e umani dei personaggi. Ciò che colpisce maggiormente della pellicola è il suo tentativo di esplorare le dinamiche psicologiche e le conseguenze personali degli eventi politici.
“Il mio Torregiani un antipatico? Lo è suo malgrado, perché si ritrova a vivere in una dinamica più forte di lui che non sopporta più e così si ribella – disse Montanari alla presentazione dell’opera –. Lui non accetta di far finta di niente, è fondamentale un uomo pragmatico che non vuole sottostare a qualcosa di cui non è colpevole”.
Il lungometraggio disponibile su Raiplay racconta la storia di Pierluigi Torregiani, un gioielliere milanese la cui vita cambia drasticamente dopo un tragico episodio.
Durante una rapina in un ristorante in cui era a cena con la famiglia, Torregiani estrae la sua arma ed esplode alcuni colpi che uccidono uno dei rapinatori.
L’uomo diventa in un certo senso un eroe contro la sua volontà, ma questo lo trasforma in un bersaglio per i terroristi.
Mentre cerca di mantenere la sua attività e la famiglia, si trova invischiato in una spirale di violenza e vendetta che culmina in un destino tragico e inevitabile: il suo assassinio avvenne in una mattina di febbraio davanti al suo negozio.
L’uccisione di Torregiani non solo scosse l’opinione pubblica italiana ma aprì anche un dibattito sul tema della sicurezza personale e sulle misure di protezione offerte alle vittime di terrorismo.
Il figlio di Torregiani, Alberto, rimase gravemente ferito nell’agguato e divenne paraplegico.
La sua storia e le circostanze dell’assassinio del padre hanno continuato a essere un punto di riflessione critica sui costi umani del terrorismo e sulla risposta dello Stato italiano durante gli anni di piombo.
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