Guarda il trailer e leggi la recensione di questo thriller italiano su Raiplay, una storia ispirata da un furto d’arte realmente avvenuto e mai risolto.
Uno straordinario racconto tra intrighi, colpi di scena e infiltrazioni che trae spunto da un fatto di cronaca registrato nel mese di ottobre del 1969. “Una storia senza nome” è un bel film thriller del 2018 di Roberto Andò che oggi RaiPlay propone nel ventaglio dei suoi film italiani.
Il mistero che ispira il lavoro del regista siciliano è il furto del dipinto di Caravaggio “Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, trafugato dall’altare dell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo nella notte tra il 18 ed il 19 ottobre 1969.
Il film, prodotto da Rai Cinema e BiBi Film e distribuito da 01 Distribution, conta su un cast di primo livello, con protagonisti del calibro di Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Laura Morante, Antonio Catania e Alessandro Gassmann.
Presentato fuori concorso alla 75° edizione della Mostra internazionale cinematografica di Venezia, “Una storia senza nome” ha ottenuto due candidature ai Nastri d’argento e due primi posti al Premio Flaiano, per la miglior regia e la migliore interpretazione femminile.
Grazie ad un racconto avvincente e alla capacità del regista di intrecciare storie su più livelli, la pellicola disponibile su RaiPlay ha ottenuto ampi consensi anche da parte degli spettatori come dimostrano il 63% degli apprezzamenti su Google e la sufficienza piena accordata si IMDb.
L’episodio che ispira il film, il furto di un capolavoro di Caravaggio, resta tuttora avvolto dal mistero: che fine abbia fatto la tela nessuno lo sa, nonostante anni e anni di indagini, approfondimenti, Commissioni parlamentari, libri e testimonianze ai processi. La tela trafugata a Palermo si trova davvero in Svizzera? O è andata distrutta e mangiata dai topi? Il mistero resta fitto.
La trama? Valeria Tramonti, interpretata da Micaela Ramazzotti, è la segretaria di un produttore cinematografico (Antonio Catania). Vive ancora a pochi passi dalla madre (Laura Morante) ed è perdutamente innamorata dello sceneggiatore Pes (Alessandro Gassmann). Al punto tale da scrivere per lui i testi che poi l’autore si accredita. La giovane incontra un giorno un personaggio enigmatico, di cui conosce solo un soprannome: Rak (Renato Carpentieri).
Rak, che esercita un fascino sulla donna proprio grazie al suo fare misterioso, le propone una storia affascinante da trasformare in un film, a patto che Valeria, come ha sempre fatto, non firmi il soggetto. La trama ruota attorno al furto della Natività, un dipinto di Caravaggio trafugato dalla mafia nel 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo e mai più ritrovato. La mafia attuale sembra non voler diffondere alcuna informazione in proposito. La vicenda assume contorni complessi quando si scopre che a finanziare il film è un affiliato a Cosa Nostra, rendendo sempre più sottile il filo che unisce finzione e realtà.
Il film cattura l’attenzione dello spettatore per la sua capacità di combinare la suspense del genere thriller con una profondità tematica che spazia su due livelli, quello della finzione cinematografica e quello della cronaca. E così, tra storie lasciate a metà e finali a sorpresa, ecco che resta il dubbio d trovarsi di fronte ad un crimine perfetto.
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