Guarda il trailer e leggi la recensione di questa miniserie su Raiplay che racconta il naufragio della notte di Natale del 1996 a Portopalo in Sicilia.
Su Raiplay c’è una miniserie tratta da una storia vera, interpretata magistralmente da uno dei più bravi attori italiani, capace come pochi di trasmettere realismo alla recitazione e trasmettere allo spettatore sentimenti veri e autentici.
Mandata in onda per la prima volta nel mese di febbraio del 2017 su Raiuno, questa miniserie con Beppe Fiorello è ispirata alla storia di Salvatore Lupo, il pescatore che nel 2001 raccontò del naufragio della caretta del mare avvenuto, a largo di Capo Passero, sul canale di Sicilia, la notte di Natale del 1996 e che costò la vita ad almeno 283 persone.
Il pescatore raccontò ciò che aveva visto e ricordava all’allora giornalista di “La Repubblica“, Giovanni Maria Bellu, che cominciò ad indagare fino a giungere all’amara verità e alla scoperta del relitto adagiato sul fondo del mare non lontano dalla costa meridionale siciliana.
Stiamo parlando del film “I fantasmi di Portopalo”, diretto da Alessandro Angelini (“Le mani dentro la città”, “Gli orologi del diavolo”, “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso”) è stato prodotto da Rai Fiction, Picomedia e Iblafilm, con il patrocinio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
«Mi sono preso la responsabilità di parlare di questioni di cui altri non volevano parlare» disse in un’intervista rilasciata alla vigilia della messa in onda il protagonista della miniserie che è possibile vedere su Raiplay, Beppe Fiorello.
Il successo delle due puntate fu eclatante, con oltre sei milioni di telespettatori a puntata ed uno share del 25%. Anche il popolo del web ha gradito con un 86% di approvazione tributato dagli utenti Google.
Tra i protagonisti della fiction, oltre a Beppe Fiorello (“Ultimo”, “Lo scandalo della Banca Romana”, “Volare”, “I cacciatori del cielo”), anche Giuseppe Battiston e Roberta Caronia.
La trama ripercorre la narrazione dei fatti così come sono stati poi nel tempo ricostruiti.
La comunità di pescatori di Portopalo, in provincia di Siracusa, si ritrova coinvolta, nel Natale del 1996, in una vicenda misteriosa quando, durante una battuta di pesca, Saro Ferro e i suoi compagni salvano un naufrago che ha perso la memoria, a cui viene attribuito il nome di Fortunato.
Nelle loro reti i pescatori, per diversi giorni, recuperano corpi senza vita che decidono di rigettare in mare per evitare problemi con la giustizia.
Qualche anno più tardi, nel 2001, dalle reti i Saro sbuca il documento di un altro naufrago, Anpalagan Ganeshu. Saro ne parla ad un giornalista di Repubblica, Giacomo Sanna, che decide di approfondire la vicenda.
Le rivelazioni del pescatore scuotono la comunità di Portopalo ma lui, anche con il supporto del giornalista che vuole scoprire la verità su quel naufragio di cinque anni prima, non si lascia intimorire e va avanti senza arrendersi, fino a quando dai fondali marini di fronte alla Sicilia non verrà fuori la drammatica realtà: il relitto della nave e ciò che resta di quelle povere 283 vite.
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