Tv digitale di seconda generazione, la transizione è ormai alle porte. Dopo il primo switch-off che, nel 2012, sancì il passaggio dalla tv analogica a quella digitale, l’Italia si prepara ad un nuovo “salto” tecnologico, che partirà il 1° settembre 2021 per chiudersi il 30 giugno 2022 quando, in tutto il Paese, le trasmissioni del nuovo digitale terrestre saranno diffuse esclusivamente nello standard DVB-T2.
Se dieci anni fa ci fu la corsa al cambio del televisore, cosa bisogna attendersi adesso? Saremo costretti ad acquistare un nuovo apparecchio o sarà sufficiente risintonizzare la tv? E ancora: dovremo dotarci di un nuovo decoder da abbinare al televisore?
Sono tanti i quesiti che, memori anche di ciò che avvenne nel 2012, gli Italiani cominciano a porsi per non farsi trovare impreparati dal passaggio alla nuova tecnologia.
Per il nuovo digitale terrestre bisognerà cambiare il televisore?
Intanto, è bene sapere che già a partire dall’autunno 2021, circa 9 milioni di apparecchi televisivi rischiano di non essere più in grado di ricevere il segnale digitale, questo perché già da settembre si passerà dalla codifica MPEG-2 a quella MPEG-4. In altre parole, dopo l’estate funzioneranno solo i televisori e i decoder che trasmettono in HD, l’alta risoluzione.
Come verificare se la TV ed i decoder sono compatibili con i nuovi standard del digitale terrestre?
La verifica va fatta sintonizzando la tv sui canali 100 e 200, rispettivamente la posizione test di Rai e Mediaset.
Se sul monitor appare la dicitura «Test HEVC Main10» vuol dire che l’apparecchio è già predisposto allo switch-off. In caso contrario, prima di pensare all’acquisto di un nuovo televisore o decoder è bene avviare la risintonizzazione dei canali e riprovare il test con i canali 100 e 200.
Altra operazione da compiere, per verificare di non dover essere costretti al cambio del televisore già a partire dal mese di settembre 2021, è quello di provare a collegarsi ai canali 501 e seguenti, quelli dove attualmente avviene la diffusione delle trasmissioni in alta risoluzione (HD) da parte di Rai, Mediaset e La7. Se i canali trasmettono già regolarmente, nessun problema. Altrimenti, significa che la tv non supporta il nuovo standard video.
Le vecchie televisioni funzioneranno con il nuovo digitale terrestre?
In linea generale, le tv acquistate dopo il 2017 dovrebbero già essere preimpostate per ricevere il segnale in formato DVB-T2 ed in alta risoluzione. Se, però, il dispositivo dovesse essere adeguato solo al formato DVB-T2 ma non anche all’HD, sarà sufficiente dotarsi di un nuovo decoder.
Quando andrà in funzione il nuovo digitale terrestre in Italia?
Il Piano Nazionale di Assegnazione Frequenze ha previso una road map che accompagnerà gradualmente tutte le famiglie italiane allo switch-off del nuovo digitale terrestre in simultanea con la ripartizione delle frequenze tra le emittenti televisive. Un processo che sarà scaglionato nel tempo e per aree geografiche.
Si partirà dalle regioni del Nord Italia negli ultimi mesi del 2021 per poi proseguire con le regioni del versante tirrenico nel primo trimestre 2022 e chiudere il passaggio definitivo alla nuova tecnologia nel secondo trimestre 2022 con le regioni centrali adriatiche e quelle del Sud Italia.
Ecco quando partirà il nuovo digitale terrestre in Italia: il calendario.
In particolare, lo switch-off sarà eseguito secondo questo calendario:
- Dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, province di Trento e Bolzano.
- Dal 1° gennaio al 31 marzo 2022 Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna.
- Dall’1 aprile al 30 giugno 2022, Sicilia, Puglia, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise e Marche.
In questo periodo, è sempre suggerito effettuare periodicamente la risintonizzazione dei canali mentre per gli impianti condominiali centralizzati bisognerà rivolgersi ad un antennista per gli opportuni interventi di riconfigurazione.