Scopri la recensione e guarda il trailer di “Sorellanza”, una miniserie Netflix dove una giornalista ambiziosa affronta sfide inaspettate e pericolose contro la legge ed il destino.
Mondi contrapposti che si scontrano in un crime che appassiona il pubblico e che rappresenta un’interessante novità sul panorama seriale internazionale. È fresca del 2023 la miniserie tv crime Netflix intitolata “Sorellanza – Thicker Than Water” (titolo originale “Jusqu’ic tout va bien”), di cui è disponibile in piattaforma la prima stagione composta da otto episodi, ognuno di circa 30 minuti.
Prodotta e distribuita dal colosso dello streaming, è stata ideata dall’autrice belga Nawell Madani, apprezzatissima in Patria per le sue interessanti produzioni, in collaborazione con lo sceneggiatore Simon Jablonka. Nel cast ci sono la stessa Madani nelle vesti della protagonista femminile, affiancata da Vincent Rottiers, Paola Locatelli e Djebril Zonga.
Una miniserie Netflix, giudicata piuttosto avvincente e che mantiene alto l’interesse del pubblico, come dimostrano gli utenti di Google che l’hanno apprezzata per l’81%, mentre sul sito Rotten Tomatoes l’apprezzamento è addirittura del 92% e infine su IMDb rimane ancorato invece al punteggio di 5,8 su 10.
Ciò che viene un po’ messo in discussione è il finale giudicato da molti, sbrigativo e poco incisivo, ma può far intendere una prosecuzione lasciando appositamente gli utenti in trepida attesa. Dal lato opposto, è interessante osservare come tensione e umorismo si mescolino creando uno show mai pesante e scontato. Un prodotto ibrido ricco di fascino e ideale per chi voglia seguire una serie un po’ al di fuori dai più classici prodotti americani.
Uno degli argomenti principali trattati in questa serie è l’ingiustizia quotidiana che vivono le persone più povere, provenienti da quartieri malfamati e mal frequentati.
A ciò si affianca la problematica della difficoltà nel costruirsi un futuro migliore solo con le proprie forze. L’atmosfera generale è di grande suspense e piena di azione, nella quale il clima è costantemente teso.
Un altro aspetto rilevante che emerge da questa storia è il rapporto madre-figlia. I due personaggi in questione hanno infatti visioni opposte della vita: da un lato c’è la cultura tradizionalista musulmana, dall’altro lo stile più occidentale e libero, giudicato pericoloso e immorale.
La protagonista di questo prodotto televisivo è Fara, una talentuosa giornalista di origine algerine molto ambiziosa e orientata ad avere successo nel suo lavoro. Il suo sogno è quello di diventare conduttrice del telegiornale per cui lavora. Ma l’arrivo di suo fratello Selim con un misterioso furgone cambierà i suoi piani. Una volta che Fara e le altre sorelle comprenderanno che il ragazzo è ricercato per aver investito un poliziotto, faranno carte false pur di proteggerlo.
Prima di tutto, bruceranno il suo furgone per depistare ogni traccia. Nella realtà dei fatti, però, le colpe di Selim sono reali e gravi. Il ragazzo opera come corriere della droga per un’importante organizzazione criminale, guidata dal temibile Oumar.
Ora che Fara ha distrutto tutta la droga, rimasta bruciata insieme al furgone, dovrà in ogni maniera cercare di compensare il grandissimo debito con lo spacciatore.
Tra intrecci amorosi, colpi di scena e corse contro la legge, la vicenda si tingerà sempre di più di giallo.
Scopri altre miniserie da vedere su Netflix