Cosa faresti se fossi accusato di un crimine che non hai commesso? E fino a che punto saresti disposto a spingerti per provare la tua innocenza?
Tre amici, un appuntamento, un segreto e un morto: sono questi gli elementi portanti del film noir Non sono un assassino, uno dei titoli imperdibili tra le proposte del cinema italiano su RaiPlay.
Diretto da Andrea Zaccariello e tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Caringella, questa pellicola ci conduce su un terreno instabile, dove l’amicizia, la colpa e la giustizia si intrecciano in un nodo difficile da sciogliere.
Zaccariello costruisce un noir che non si limita a raccontare un semplice whodunit; al centro della narrazione c’è una riflessione più profonda sull’amicizia, la lealtà e la capacità di affrontare la verità, soprattutto quando questa mette a rischio tutto ciò che conosciamo.
Tra i volti noti del cast spicca Riccardo Scamarcio, che interpreta Francesco Prencipe, vicequestore di Bari, costretto a fare i conti con la morte improvvisa e violenta del suo amico di lunga data, il giudice Giovanni Mastropaolo (interpretato da Alessio Boni). La morte del giudice non è solo un evento scioccante, ma l’innesco di un’indagine che getta sospetti proprio su chi avrebbe dovuto tutelare la giustizia.
Questi temi ricordano altre produzioni come Romanzo Criminale, in cui i legami tra i protagonisti si sgretolano sotto il peso di scelte difficili e ambigue.
La sceneggiatura, densa di tensione, offre un ritmo narrativo serrato, spezzato da momenti di introspezione che permettono allo spettatore di interrogarsi insieme ai protagonisti: cosa saremmo disposti a sacrificare per proteggere chi amiamo?
Dal punto di vista tecnico, Non sono un assassino si distingue per una fotografia cupa e ben curata, che accompagna lo spettatore in un viaggio oscuro e claustrofobico.
Bari, con i suoi scorci e i suoi vicoli, diventa uno dei protagonisti silenziosi, un luogo in cui la luce del sole sembra non riuscire mai a squarciare le ombre che avvolgono i personaggi.
Riccardo Scamarcio, qui in una delle sue interpretazioni più misurate, offre una performance che gioca sulla sottrazione emotiva, con uno sguardo sempre in bilico tra dubbio e disperazione.
Accanto a lui, Alessio Boni e Claudia Gerini si inseriscono perfettamente nel contesto narrativo, fornendo spessore a personaggi intrisi di contraddizioni. Sono tutti capaci di arricchire il film con interpretazioni intense e ricche di sfumature emotive.
La loro bravura contribuisce a dare spessore a una storia che non si limita a risolvere un delitto, ma esplora il lato più oscuro dei rapporti umani, con un’attenzione particolare al tema dell’amicizia e ai dilemmi morali che essa porta con sé.
Tuttavia, è Edoardo Pesce nella parte dell’avvocato Giorgio a emergere come un contrappunto di tensione e ambiguità, la cui interpretazione contribuisce a rendere la vicenda ancora più intricata.
Nonostante alcuni passaggi narrativi possano risultare prevedibili per i cultori del genere, il film riesce a mantenere alta l’attenzione grazie a un ottimo lavoro di regia e una colonna sonora che amplifica il senso di inquietudine. Inoltre, il film solleva interrogativi su quanto siamo realmente liberi dalle nostre scelte e dai legami affettivi, tematiche che Zaccariello intreccia con maestria alla trama thriller.
Il film ha ricevuto una candidatura ai Nastri d’Argento, un riconoscimento che sottolinea il valore di questa opera nell’ambito del cinema italiano contemporaneo.
Non sono un assassino non è solo una storia di un crimine da risolvere, ma un’esplorazione psicologica delle ombre che abitano ognuno di noi. Guardarlo su RaiPlay non sarà solo un’esperienza di intrattenimento, ma anche un’occasione per riflettere sul sottile confine tra giusto e sbagliato, tra verità e menzogna.
E tu, riusciresti a distinguere dove finisce l’amicizia e dove inizia il tradimento?
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