Vuoi trascorrere una vacanza in Irpinia? Scopri comuni e borghi nella zona del Laceno e del monte Terminio in provincia di Avellino

In Campania, la zona del Terminio è sinonimo di aria pura, cibo genuino e tante distese verdi.

L’area che si estende in provincia di Avellino tra le vette dell’Appennino campano dei Monti Picentini è tra le più ricercate da chi è in cerca di momenti di svago e relax lontano dal caos delle grandi città ed in alternativa alle località turistiche costiere.

Qui, durante una vacanza o un weekend, c’è davvero la possibilità di rigenerarsi ad una discreta quota (si arriva anche oltre i 1500 metri) ed andare alla scoperta di aree incontaminate dove il ritmo è lento ed ancora si seguono quelle tradizioni, nell’organizzazione della quotidianità, che sembrano far vivere l’atmosfera d’altri tempi.

Intorno all’area dei Monti Picentini si sviluppano una serie di piccoli centri, ciascuno con una propria caratteristica, che li rende attraenti in ogni periodo dell’anno.

In Inverno, per quel clima a tratti rigido che ben si sposa con il contesto naturalistico innevato; in Estate, per la frescura che da queste parti non manca mai.

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Serino

Serino è uno dei comuni più estesi della provincia di Avellino, con i suoi 52 kmq suddivisi in ben 24 frazioni.

La genuina ospitalità dei numerosi hotel e ristoranti del territorio che a Serino significa grandi spazi, passeggiate, galoppate a cavallo e degustazione di prodotti tipici sono la migliore garanzia di grandi momenti di relax.

Secondo lo storico Francesco Scandone, il nome di Serino ha antichissime origini e deriverebbe dall’osco “sarino” che vuol dire “chiaro”.

L’appellativo veniva dato alle sorgenti d’acqua purissima che facevano singolare contrasto con il corso limaccioso del fiume Sabato.

Non è un caso che l’imperatore Claudio, tra il 54 e il 41 a.c. abbia fatto costruire un acquedotto che da Serino arrivava fino alla “Piscina Mirabile” a Miseno alle porte di Napoli, dove i romani, per l’approvvigionamento idrico della flotta militare, scavarono nel tufo della collina di Bacoli un grandioso serbatoio.

Da allora le acque sorgive di Serino hanno sempre servito Napoli.

Il nuovo acquedotto, che fu costruito nel 1885 e ampliato nel 1924, utilizza le sorgenti Urciuoli, Pelosi, Acquara.

Per un Turismo rispettoso dell’ambiente, si consiglia di effettuare gli spostamenti, nell’ambito del comprensorio, usando il meno possibile l’automobile. Le passeggiate fatte a piedi o in bici consentiranno a tutti di fruire di un paesaggio tra i più belli e di scoprire sentieri che si snodano all’ombra di alberi di castagno e di faggio.

Diversi gli itinerari, tutti suggestivi: dalla Tornola all’antica Sabatia, dal Vallone di Cirasole al Cerreto.

Bagnoli Irpino

Tra i centri più noti della zona c’è Bagnoli Irpino, conosciuto per la produzione del tartufo nero, delle castagne e dei prodotti caseari.

Molto interessante il borgo antico di impianto ottocentesco, il cui nucleo originario, il Rione della Giudecca, è databile tra il 1300 e il 1400.

Tra incantevoli scorci e stradine caratteristiche, spicca la Chiesa Madre Collegiata Santa Maria Assunta, il seicentesco Complesso monumentale di San Domenico e il cinquecentesco Palazzo della Tenta (sede, tra l’altro, della Pinacoteca comunale).

A Bagnoli Irpino sono presenti anche due castelli, uno di origine longobarda, l’altro del XV secolo, di cui restano visibili solo i ruderi.

A pochi chilometri dal centro abitato, ecco l’altopiano del Laceno, che si sviluppa intorno a un piccolo lago e che ospita l’unica stazione sciistica della Campania.

Data la bellezza naturalistica del luogo e l’atmosfera rilassante che si respira, questa località è indicata per vacanze durante tutto l’anno: tra escursioni nel verde, trekking, passeggiate a cavallo e per gustare la buona cucina della tradizione locale.

Nel mese di ottobre, a Bagnoli Irpino si svolge la celebre la Sagra della Castagna e del Tartufo e Mostra Mercato del Tartufo nero di Bagnoli Irpino, un appuntamento gastronomico tra i più frequentati in Campania.

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Montella

Montella è uno dei più antichi nuclei abitati di quest’area dell’entroterra campana. Le tracce rinvenute raccontano della presenza umana già nel paleolitico!

Nel tempo, questa porzione di territorio dell’Irpinia non ha mai perso la sua vocazione agricola ed oggi offre eccellenze come la Castagna di Montella, tra le più ricercate sul mercato.

Proprio al prodotto principe del territorio, in autunno è dedicata una gustosissima sagra che accoglie visitatori da tutto il centro sud.

Per chi fa tappa da queste parti, d’obbligo un assaggio dei prodotti caseari, dalle mozzarelle vaccine ai formaggi stagionati che raccontano, al gusto e all’olfatto, la ricchezza di questo territorio.

Tra gli edifici di culto che meritano una visita, si segnalano il Santuario del Salvatore, il Convento di S. Francesco a Folloni il cui primo nucleo risale al XIII secolo, la Collegiata di S.Maria e le Chiese di S. Maria della Libera e di S. Maria al Monte: si tratta di complessi che custodiscono numerose e splendide opere d’arte, alcune di noti autori dei secoli scorsi.

Castelvetere sul Calore

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Con il suo splendido panorama, circondato da ampie campagne a vigneti, Castelvetere sul Calore, offre al visitatore l’area salubre delle alte colline e tante possibilità di relax.

La voce principale dell’economia rimane l’agricoltura, che offre spunti interessantissimi alla gastronomia locale.

Anche se qui, a farla da padrone è sua maestà l’Aglianico, uno dei più straordinari vini rossi del sud Italia che nelle tante cantine della zona viene prodotto seguendo disciplinari antichi.

Nel centro storico di Castelvetere ci sono numerosi palazzi rinascimentali e settecenteschi che si lasciano ammirare, come Palazzo De Beaumont, Palazzo Palermo e Palazzo Saggese. Tra gli edifici di culto si segnalano la Chiesa di San Michele, il Tempietto della Scala Santa, S. Lorenzo, la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Parrocchiale.

Qui, si celebra ogni anno uno dei più colorati e vivaci Carnevali d’Irpinia.

Volturara Irpina

Volturara Irpina è situata ai piedi del Monte S. Angelo, nello splendido territorio al confine con la provincia di Salerno, distesa al margine sud-occidentale della conca denominata Piano del Dragone.

Fra le pendici di due straordinari monti, il Faggeto e il Costa, l’abitato si erge a quasi 700 metri di altitudine ed è circondato da campagne intensamente coltivate.

Volturara si presenta oggi come un grazioso paese incastonato nel verde dei Picentini.

Una tappa da queste parti comporta inevitabilmente la sosta in una delle tipiche trattorie dove gustare le eccellenze gastronomiche del territorio.

L’attrazione principale è la Piana del Dragone, un bacino naturale di origine carsica.

A questo luogo sono legate tante leggende, la più antica delle quali vuole che la costruzione che costeggia la Piana in epoca longobarda custodisse un tesoro alla cui guardia c’era un drago che rendeva impossibile la vita agli abitanti del posto.

A liberare la comunità da quella grave incombenza fu un giovane straniero, denominato Gesio, che dopo averlo affrontato uccise il dragone, liberando la popolazione dal suo gioco.

Il Centro Storico di Volturara offre edifici architettonicamente interessanti, come i Palazzi Marino e Masucci, e la Chiesa Parrocchiale di San Nicola che risale al ‘500 e conserva dipinti e statue d’epoca come la “Sacra Famiglia”, “Cristo morto”, “La Pietà”, “Il Redentore con la Madonna e S. Pietro”.

Il Santuario di S. Michele Arcangelo presenta i ruderi dell’edificio di culto, costruito su un castello medioevale, del quale restano parte delle mura, le torri e alcuni elementi architettonici normanni e aragonesi.

Da vedere anche il Museo Etnografico della Piana del Dragone.