Tutti, o quasi, usiamo quotidianamente Internet. La maggior parte delle nostre operazioni e decisioni, anche quelle più banali e di routine, come prenotare un ristorante o acquistare una maglia o un libro, passano sempre più spesso attraverso il web.

Se però per diversi aspetti la tecnologia associata a internet si è tradotta in vantaggi notevoli nel lavoro, a scuola e nei rapporti sociali più in generale, per altri è diventata causa di disturbi e disagi psico-fisici tutt’altro che trascurabili.

Ma perché si diventa dipendenti dai social network? Perché si avverte il bisogno di condividere su Facebook o Instagram pezzi e momenti più o meno importanti della nostra vita, ma anche riflessioni e pensieri intimi e personali?

I fragili e gli insicuri sono i più esposti

Come per tutte le dipendenze, anche quella dai social network è spesso riconducibile a personalità insicure e fragili, il più delle volte caratterizzate da un basso livello di autostima.

Dietro certe dipendenze ci sono spesso fattori emotivi, legati non di rado a contesti familiari e lavorativi non facili, che possono spingere a cercare rifugio e conforto nel mondo virtuale. L’abuso dei social serve spesso a combattere noia e solitudine e ad arginare altre vuoti psicologici.

Sembra che le giornate abbiano un senso solo se raccontate attraverso i nostri profili social. Si avverte un bisogno irrefrenabile di connettersi e fare “scrolling” per controllare i nostri profili e le nostre bacheche. Un’operazione svolta in maniera quasi compulsiva, a intervalli di tempo molto ravvicinati. Ogni occasione è buona, in altre parole, per curiosare sui social network.

Un’altalena di emozioni con un rischio alto di caduta

Nei social si cerca molte volte riparo dalle ansie e dalle preoccupazioni di tutti i giorni. Nei casi più estremi ci si costruisce delle vite parallele virtuali in linea con i nostri sogni, i nostri desideri. Nel mondo virtuale si riesce ad essere, anche facilmente, quello che non riusciamo ad essere nella realtà.

Avvertiamo un benessere diffuso, un senso di gratificazione che cresce, in maniera esponenziale, all’aumentare dei like e dei commenti favorevoli che piovono sui nostri profili. Un equilibrio piacevole, ma anche precario: basta qualche like in meno per mandarci in crisi, per trasferirci pensieri negativi.

Ci sentiamo improvvisamente ai margini, frustrati, impotenti.

Uscire dalla dipendenza non è facile

Sono queste sensazioni, più di altre, che confermano la nostra assoluta dipendenza dai social network.

L’umore è infatti sempre più spesso condizionato dagli input che arrivano dal mondo virtuale.

Gli effetti sono decisamente preoccupanti: si va dalla riduzione dell’attività fisica e del rendimento sul lavoro, fino all’eccessivo nervosismo, all’insonnia e, più complessivamente, all’incapacità di relazionarsi in maniera profonda ed empatica con le persone e, quindi, all’isolamento.

Per provare ad uscire da questa situazione è opportuno rivolgersi ad uno specialista o, in primissima battuta, anche utilizzare applicazioni e programmi gratuiti che, ad esempio, contano le ore trascorse sui social o bloccano l’accesso in alcuni periodi.

Un controllo esterno che può aiutare a mettere un freno all’abuso dei social e a farci riprendere progressivamente contatto con la realtà.

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