Scopri come equilibrare lavoro e vita privata con il Work life balance: individua le priorità, pianifica gli impegni ed evita di portare il lavoro a casa.

Essere produttivi ed efficienti al lavoro senza sacrificare eccessivamente la vita privata. Sembra un’impresa più o meno impossibile, ma non lo è. Il segreto è un buon work life balance, concetto con il quale si intende la capacità di equilibrare la sfera lavorativa e quella privata.

Le indicazioni da seguire sono poche, l’importante è rispettarle.

Il primo passo è definire le priorità e, quindi, pianificare con attenzione i propri impegni. Per fare questo è necessario ritagliarsi ogni giorno una decina di minuti in modo da avere sempre la situazione sotto controllo.

Pianificare e programmare gli impegni

Sapere, ad esempio, che in un determinato giorno c’è un inderogabile impegno familiare che ci costringerà a usufruire di un permesso, potrebbe spingerci a lavorare con maggiore attenzione e concentrazione nei giorni precedenti, in modo da annullare gli effetti negativi che potrebbe avere quell’assenza.

È chiaro che non tutto è prevedibile e programmabile, ma avere sott’occhio un prospetto preciso dei propri impegni aiuta anche a gestire al meglio il tempo libero che è tale solo se lontano da stress e seccature.

Organizzare il tempo libero

Il tempo libero deve essere davvero dedicato a noi stessi e deve servirci a distrarci e a ricaricarci, mettendo magari in preventivo anche di dover dire qualche no.

Quindi spazio al tennis, alla pittura o alla lettura di un buon libro: strofiniamo senza esitazioni la lampada di Aladino e pensiamo, solo ed esclusivamente, a quelle cose che ci fanno stare davvero bene.

Passioni, hobby e altri piaceri sono infatti gli ingredienti giusti per godersi a pieno le ore di libertà: utilizzare buona parte del tempo libero per incombenze familiari o, peggio, per lavorare di più serve, il più delle volte, solo a mettere riparo a qualche falla della nostra programmazione.

Si finisce con il lavorare male e controvoglia e vedere andare in fumo i sogni che avevano per il nostro weekend.

Il lavoro sempre lontano da casa

Il consiglio non molto originale di “non portare il lavoro a casa e non portare sul lavoro i problemi familiari” resta una strategia vincente di autotutela, di salvaguardia del proprio benessere.

Portarsi il lavoro a casa vuol dire infatti non staccare mai la spina e, soprattutto, convivere con lo stress e l’insoddisfazione di non essere riusciti a chiudere il cerchio nel tempo dedicato al lavoro.

È chiaro che per un professionista può essere più difficile tenere il lavoro fuori dall’uscio di casa, ma non deve diventare un’abitudine, si rischia solo di fare il carico di stress e di limitare sempre di più i nostri spazi.

Allo stesso tempo trasferire in ufficio le piccole o grandi beghe della nostra vita privata significherebbe solo ridurre la nostra concentrazione e produttività, senza contribuire in alcun modo a risolvere i problemi familiari.

Equilibrio tra lavoro e vita privata

Una regola aurea dalla quale non è possibile prescindere per vivere la nostra giornata in pieno, con il giusto impegno e la necessaria determinazione, ma senza tensioni nocive.

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